L'ANALISI

Ibm, 75 dollari il prezzo “buy” dell’azione

Al di là delle future news che saranno rilasciate da banche d’affari, sim e siti specializzati, l’attuale situazione suggerisce che per operare  sul titolo sarebbe opportuna la vendita allo scoperto

Pubblicato il 07 Lug 2020

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Da marzo 2013 il titolo Ibm ha cominciato a formare una serie di prezzi massimi e minimi decrescenti, dando vita a un canale ribassista i cui estremi sono perfettamente paralleli: è già un primissimo segnale di come ci si trovi in un trend ribassista e di come l’analisi tecnica aiuti a individuare i punti sul grafico in cui il prezzo potrebbe cambiare direzione. Altro dato oggettivo sono i volumi, ossia le quantità di pezzi che gli investitori istituzionali (fondi, sim, banche d’affari…) ma anche il mercato retail hanno scambiato, in questo caso notiamo come nelle fasi di rialzo dei prezzi i volumi tendano a diminuire, all’inverso nelle fasi di ribasso i volumi aumentano.

Cosa significa? Significa che le cosiddette “mani forti” (gli istituzionali in primis) vendono mentre il piccolo risparmiatore o il piccolo trader compra, e vista la differenza delle cartucce in dotazione alle due parti ovviamente il prezzo tende a scendere, in un lento ma regolare zig-zag ribassista.

Nel grafico seguente si è eliminato il canale ribassista e, dopo aver fatto uno zoom sugli ultimi mesi, evidenziato un livello che nel tempo ha offerto dei movimenti molto chiari: ha funzionato per due volte come supporto al corso dei prezzi che successivamente l’hanno però rotto al ribasso con candele degne di nota, tali candele ribassiste nel gergo di analisi tecnica sono dette “bearish” (derivante dall’inglese bear/orso a significare un  mercato debole); importanti anche i volumi di tali candele, di molto maggiori alla medie dei mesi precedenti, a confermare la presenza delle suddette “mani forti” sul titolo.

Nei grafici si utilizzano le candele giapponesi (“candlestick”) che mostrano tutte le fasi del prezzo in un dato lasso temporale, in questo caso ogni candela rappresenta un mese di contrattazioni e quindi stiamo analizzando il medio/lungo periodo, l’obiettivo è quello di individuare il trend in atto e i possibili livelli di svolta delle quotazioni.

Al di là delle future news su Ibm che saranno inevitabilmente rilasciate da banche d’affari, dalle sim, dai siti specializzati e quant’altro, è bene ricordare sempre che il prezzo è quasi sempre diverso dal valore intrinseco, il grafico di borsa attualmente suggerisce che per operare  sul titolo sarebbe opportuno cercare operazioni di vendita allo scoperto (in gergo short), dacché il trend principale di medio periodo, come visto, è al ribasso. Qualsiasi rimbalzo verso il livello evidenziato nel secondo grafico, livello che ora offre resistenza alla salita del prezzo, potrebbe essere occasione di ingressi ribassisti, con il vantaggio di vendere a un prezzo più alto.

Nel terzo e ultimo grafico si va infine a ipotizzare anche un target alla possibile discesa di Ibm, chiaramente ricordandosi che si è scelta una fase temporale mensile per l’analisi: è bene dire che tale target potrebbe essere raggiungibile nel medio periodo; è possibile evidenziare un livello in area 75 dollari che per varie volte è stato riconosciuto dal prezzo come un livello valido per acquistare Ibm, quindi gli investitori reputano che tale prezzo sia congruo per l’acquisto, validandolo come supporto grafico e quindi come obiettivo finale di storno dei prezzi.

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