La Cina punta a stringere, ulteriormente, le maglie della rete con una nuova legge per impedire l’anonimato su Internet. La proposta è contenuta in una bozza di aggiornamento del documento governativo “Metodi per la governance del sistema informativo internet” e tende ad estendere il concetto di servizio informazioni su Internet anche ai forum online, blog e microblog. Con il nuovo regolamento, le società dovranno avere una nuova autorizzazione e saranno obbligate ad assicurare le autorità sul fatto che gli utenti siano registrati con le loro vere identità. Al contrario di quanto accade attualmente: chiunque voglia usare un blog, non è infatti costretto a registrarsi avvalendosi della vera identità.
Già a dicembre scorso, la Cina ha obbligato gli operatori di microblog a garantire che gli utilizzatori siano registrati con una vera identità. Obbligo che ha causato molte proteste sulla rete. Fino al 6 luglio, la bozza di documento è in discussione pubblica sul sito dell’ufficio nazionale e informazione e internet, che è sotto il controllo del gabinetto cinese, il Consiglio di Stato. Negli ultimi tempi, soprattutto in concomitanza con la ricorrenza dell’anniversario della strage di Tiananmen, il governo cinese ha messo una stretta su internet, aumentando i controlli.
Nelle scorse settimane, dopo la fuga dell’attivista cieco Chen Guangcheng a Pechino (poi andato negli Usa) le autorità hanno applicato una censura maggiore, cancellando dalla rete, sia dai blog che dai microblog che offrono servizi tipo twitter, post ritenuti sconvenienti.