ANTEPRIMA CORCOM

Incarico europeo per Oreste Pollicino, fra i superfavoriti per il “nuovo” Garante Privacy

Il docente della Bocconi dal 13 luglio nel cda della Fra, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali. Un ruolo di alto prestigio anche sul fronte della tutela delle libertà digitali che, secondo quanto risulta a CorCom, lo avrebbe spinto a fare un passo indietro rispetto ad un eventuale mandato da “semplice” componente dell’Authority

Pubblicato il 08 Lug 2020

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Il professor Oreste Pollicino entra a far parte, in qualità di membro titolare, del Consiglio di amministrazione della Fra, l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali. È quanto risulta a CorCom.

L’incarico, che sarà operativo dal 13 luglio e avrà durata quinquennale, rappresenta un decisivo riconoscimento di carattere internazionale per il docente di Diritto Costituzionale e dei Media dell’Università Bocconi considerato uno dei nomi forti in lizza per il rinnovo del Garante Privacy la cui elezione, insieme con quella dei nuovi componenti dell’Agcom, è fissata in Parlamento (salvo rinvii dell’ultim’ora) il 14 luglio.

Il nuovo prestigioso incarico europeo per Pollicino se da un lato non presenta profili di incompatibilità con un eventuale ruolo in seno al Garante Privacy, dall’altro spariglia la rosa delle nomine. Il docente della Bocconi – secondo quanto risulta a CorCom – non sarebbe più “disponibile” per un ruolo da “semplice” componente dell’Autorità: l’incarico europeo di fatto alza e non poco il “profilo”.  E la disponibilità del professore di diritto costituzionale della Bocconi sarebbe, a quanto risulta a Cor Com, dunque soltanto per la Presidenza.

La questione però è spinosa: stando all’attuale regolamento diventa Presidente del Garante di default il membro eletto dal Parlamento (due dalla Camera e due dal Senato) con maggiore anzianità anagrafica sulla base dei curricula sottoposti in modalità di autocandidatura. Nei mesi scorsi si è provato a cambiare le regole con una proposta che peraltro mirava ad aggiungere un quinto membro per l’eleggibilità del Presidente “fuori sacco”. Ma la misura non è passata. Al momento non è dato sapere se in Parlamento si stia lavorando a una modifica last minute per la modalità di elezione in modo da evitare l’automatismo del più anziano. Ma se così non fosse – ed è probabile che non lo sia – Pollicino seppure eletto dal Parlamento non potrebbe assumere il ruolo di Presidente.

Quel che se ne può dedurre ad oggi è che il docente della Bocconi, fra i superfavoriti, di fatto – secondo quanto risulta a CorCom – sarebbe dunque al momento fuori dal “paniere”. E che dunque si riapre il toto-nomine. È su Pasquale Stanzione, classe 1945, che il centro-sinistra avrebbe deciso di convergere. E il candidato sarebbe gradito anche al centro-destra. A quanton risulta a CorCom la destra non avrebbe abbandonato del tutto l’ipotesi Ignazio La Russa. Riguardo agli altri tre componenti resta alta l’attenzione sulla professoressa Monica Palmirani, coordinatrice del Corso di Dottorato in Law, science and technology all’Università di Bologna. Ma fino al voto del 14 luglio nulla è certo.

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