Ricavi a 723 milioni di euro (+48%) Ebitda a 527 milioni d’euro (+64%) e cash-flow libero ricorrente per 267 milioni, debito netto a 4,669 milioni di euro. Questi i numeri del primo semestre 2020 di Cellnex che ha aumentato i punti di presenza (PoPs) del 60% e i nuovi nodi Das del 20% e messo sul piatto 2,5 miliardi in investimenti in nome del consolidamento.
È l’Italia, dopo la Spagna, a rappresentare il mercato più importante per l’azienda con il 23% dei ricavi del Gruppo (il 63% dei ricavi e il 72% dell’Ebitda sono generati al di fuori del mercato spagnolo). Ma in quanto a siti operativi il nostro Paese guida la classifica con 10.356 installazioni su un totale di 40.505 (10.313 in Spagna, 9.411 in Francia, 922 nei Paesi Bassi, 611 nel Regno Unito, 5.272 in Svizzera, 601 in Irlanda e 3.019 in Portogallo), a cui vanno aggiunti 2.090 nodi (DAS e Small Cells).
Nel primo semestre i Servizi di Infrastrutture per operatori di Telecomunicazioni mobili hanno rappresentato il 77% dell’attività complessiva con 553 milioni di euro ai ricavi totali e una crescita del 70% rispetto al giugno 2019. L’attività delle infrastrutture di radiodiffusione ha rappresentato il 16% dei ricavi con 117 milioni.
L’attività incentrata sulle reti di sicurezza ed emergenza e soluzioni per la gestione intelligente delle infrastrutture urbane (IoT e Smart cities) ha rappresentato il 7% dei ricavi, con 52 milioni. Riguardo a Das e Small Cells va evidenziato che il numero dei siti è cresciuto del 20% circa rispetto al primo semestre 2019.
L’azienda guidata da Tobias Martinez e presieduta da Franco Bernabè ha completato le sue due prime operazioni in Portogallo con l’acquisizione di Omtel e Nos Towering, ha rafforzato la propria presenza in Francia, con l’introduzione di una rete in fibra (fibra alla torre Ftta) per promuovere l’ecosistema 5G, ha acquisito il 100% della start-up finlandese Edzcom specializzata nelle reti private Lte (4G e in futuro 5G) e ha appena messo a segno l’acquisizione della divisione Tlc di Arqiva nel Retgno Unito. Operazione, quest’ultima, che fa rialzare l’outlook sia in termini di Ebitda (tra 1.160 e 1.180 milioni vs. il range precedente di 1.065-1.085 milioni) sia di cash flow libero ricorrente al 70% rispetto al 2019 a fronte al +50% stimato in precedenza.
Il risultato netto del semestre è stato negativo di 43 milioni di euro a causa del sostanziale effetto di maggiori ammortamenti (+95% vs 1S 2019) e costi finanziari (+23% vs 1S 2019) associati all’intenso processo di acquisizioni e al conseguente ampliamento del perimetro, rende noto l’azienda. Una situazione in linea con la fase di forte crescita della società, e pertanto, come indicato nel corso della presentazione dei risultati dell’esercizio 2019, bisogna attendersi anche nei prossimi trimestri un risultato contabile negativo, puntualizza la società.
“Cellnex ha operato in continuità e con la massima disponibilità i servizi prestati negli otto paesi in cui opera, in un contesto difficile, marcato dalla crisi del coronavirus – commenta il presidente Franco Bernabè -. Dobbiamo valutare molto positivamente il grado di efficienza e insieme di normalità con cui la società ha svolto la propria attività nel corso di questi primi sei mesi, fatto questo che già di per sé ha un carattere eccezionale”.
La società in linea con quanto indicato nel primo trimestre “continua ad operare con un criterio di massima responsabilità e prudenza nei confronti dei clienti che hanno potuto godere appieno dei loro servizi, dei nostri fornitori, ai quali abbiamo offerto delle soluzioni per accelerare la riscossione dei servizi e delle forniture, dei nostri dipendenti che hanno continuato a lavorare in piena normalità, garantendo la continuità delle attività e del lavoro quotidiano, come pure la concretizzazione di nuove operazioni di crescita in Portogallo e in Francia, e la chiusura, già in questo mese di luglio, dell’acquisto della divisione telecomunicazioni di Arqiva nel Regno Unito, un’operazione decisiva per il consolidamento del nostro progetto europeo”, evidenzia l’Ad Tobias Martinez. L’Ad puntualizza inoltre che l’azienda ha impegnato risorse finanziarie e tecnologiche in progetti per contrastare l’impatto della crisi sanitaria a breve termine, nonché sostenuto il mondo della ricerca in modo da superare la crisi sanitaria pubblica a medio e lungo termine. In questa direzione l’accordo stipulato con l’Hospital Clínic di Barcellona e un consorzio di ospedali europei firmato a giugno “un’azione decisiva, e per noi senza precedenti, che destina risorse importanti e straordinarie ad un progetto di collaborazione ambizioso: contribuire alla ricerca di alternative di trattamento per i malati di Covid-19”.