IL PROVVEDIMENTO

Tim, no alla sospensiva per la multa da 116 milioni

Il Tar del Lazio respinge la richiesta della telco: non c’è il presupposto di gravità e urgenza e non passa neanche la richiesta di destinare le risorse agli investimenti in fibra

Pubblicato il 22 Lug 2020

giustizia

Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva presentata da Tim in merito alla maxi-multa da 116 milioni inflitta dall’Antitrust per abuso di posizione dominante nella fibra. Secondo i giudici amministrativi non esistono i presupposti per una deroga, fatta salva quella automatica legata alle misure Covid-19 che hanno già fatto a slittare a ottobre i termini di pagamento. E secondo quanto si apprende fino ad aprile 2021 saranno dovuti solo gli interessi legali e dunque c’è ancora tempo per un eventuale colpo di scena contrordine relativamente alla decisione nel merito.

La richiesta di Tim è stata respinta perché secondo il Tar non esistono i presupposti di “estrema gravità e urgenza” per l’adozione delle misure cautelari richieste, considerato che “il pregiudizio dedotto da parte ricorrente non si palesa consistente, visto il rapporto tra l’entità della sanzione e il fatturato riconducibile all’impresa, ferma restando la possibilità di chiedere la rateizzazione dell’importo”, e “non si rinviene anche il presupposto per concedere il rilascio di una garanzia o di una cauzione in sostituzione del pagamento della sanzione”. Bocciata anche  “la richiamata necessità di destinare le somme di cui alla sanzione allo sviluppo della rete”: secondo il Tar “non è corroborata da elementi oggettivi che inducano a rilevare l’assenza di risorse economiche liquide e alternative per tale destinazione”.

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