La trasformazione digitale entra a pieno titolo anche nel sistema logistico italiano con la sottoscrizione tra il Direttore generale di Adm (Agenzia delle dogane e dei monopoli), Marcello Minenna, e il presidente di Assoporti (Associazione dei porti italiani), Daniele Rossi, di un accordo per il rilancio della competitività del sistema portuale e logistico nazionale e lo sviluppo dei traffici nei porti.
Lo scopo del progetto è quello di favorire gli operatori e le imprese del settore mediante il coordinamento e la costituzione di tavoli tecnici (Taap), il riconoscimento di benefici fiscali e le semplificazioni operative. Tra gli strumenti utili per la concreta realizzazione delle finalità perseguite ci sono le tecnologie digitali.
Procedure doganali digitalizzate
In particolare, il progetto punta sulla digitalizzazione delle procedure doganali nelle aree portuali con particolare attenzione a quelle relative all’import/export, agli adempimenti doganali connessi all’entrata/uscita delle merci, all’imbarco/sbarco, agli adempimenti e condizioni connessi al pagamento e alla riscossione delle tasse portuali e di ancoraggio, attraverso la standardizzazione delle relative modalità operative.
La sinergia tra l’Agenzia delle dogane e Assoporti trova la sua forma pratica nell’istituzione di una cabina di regia composta da un rappresentante per ognuna delle due parti, in collaborazione, là dove se ne ravvisi la necessità, con i rappresentanti delle singole Autorità di sistema portuale.
Lo Sportello Dogana Amica
Non si tratta della prima iniziativa digitale dell’Adm: ad aprile l’Agenzia ha messo a punto un servizio online, in stretta collaborazione con Sogei, chiamato Sportello Dogana Amica, aperto e funzionante nella homepage del sito istituzionale dell’Agenzia.
Lo sportello mette a disposizione un importante e rapido canale informativo per quanti – enti pubblici, strutture ospedaliere o sche svolgono servizi di pubblica utilità – siano impegnati a reperire per la collettività mascherine, altri dispositivi di protezione individuale (Dpi) o materiale sanitario per il contrasto al Covid-19 al fine di tracciare con immediatezza la merce e verificarne in tempo reale lo status doganale.
L’idea, realizzata a tempo di record, è nata a seguito delle tante segnalazioni su presunte lungaggini delle operazioni doganali che, in realtà, una volta esaminati i casi concreti, si sono rivelate ritardi dovuti a merce che ancora non era stata spedita verso l’Italia, a documentazione incompleta o incoerente presentata dallo spedizioniere-importatore o, addirittura, alla circostanza che quest’ultimo non si presentava, alle volte anche per giorni, negli uffici dell’Agenzia per avviare le pratiche di sdoganamento.
Aperta l’era dei porti 4.0
L’accordo con Assoporti si inserisce nella strategia di Adm presentata l’anno scorso a Roma con il lancio del “Progetto speciale per la digitalizzazione delle procedure doganali nei porti”. Un progetto strategico, che promette di portare in pochi anni il nostro sistema doganale e portuale in una nuova era, quella degli “smart borders”, le “frontiere intelligenti per un commercio, un viaggio e un trasporto senza ostacoli”, obiettivo promosso dall’Organizzazione mondiale delle dogane. Il progetto è stato illustrato davanti ai rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Comando generale della Guardia di finanza, del Comando generale delle Capitanerie di porto, di tutte le Autorità di sistema portuale, di Agenzia per l’Italia digitale e Sogei.