Faro della Ue sul deal Google-FitBit. La Commissione ha aperto un’indagine approfondita per valutare l’acquisizione proposta di Fitbit da parte di Google. L’antitrust europeo “è preoccupato che la transazione fortifichi ulteriormente la posizione di Google nel mercato della pubblicità online, aumentando la già vasta mole di dati che Google può utilizzare per la personalizzazione degli annunci che mostra”.
Per la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager nei prossimi anni il mercato degli apparecchi che si indossano, come appunto il Fitbit, crescerà in maniera esponenziale; in questa prospettiva la mossa europea mira ad assicurare che il controllo dei dati raccolti attraverso i wearable non distorca la concorrenza.
Bruxelles è preoccupata dell’impatto della transazione sulla fornitura di servizi di ricerca online e di pubblicità (la vendita di spazi pubblicitari su una pagina di risultati di un motore di ricerca o altre pagine web) e anche sulla fornitura di servizi “ad tech” (strumenti analitici e digitali usati per facilitare la vendita e l’acquisto di pubblicità digitale).
Acquisendo Fitbit, Google avrebbe a disposizione il database sulla salute e le informazioni di fitness degli utenti nonché la tecnologia per sviluppare una simile banca dati.
“I dati raccolti attraverso gli apparecchi da polso sembrano, in questa fase dell’indagine, rappresentare un vantaggio importante nel mercato della pubblicità online”, scrive Bruxelles. Aumentando la mole di dati in possesso di Google, “sarà più difficile per i suoi concorrenti uguagliare i servizi di pubblicità online”, quindi la transazione “solleverebbe barriere all’ingresso e all’espansione” nel settore, “a detrimento dei pubblicitari che avrebbero prezzi più alti e meno scelta”.
Al momento per l’antitrust europeo Google è “dominante” nel settore della pubblicità online nella Ue. La Commissione esaminerà inoltre gli effetti della combinazione dei database di Fitbit e Google e le capacità nel settore della sanità digitale, terreno ancora nascente in Europa, e valuterà anche se Google avrebbe l’abilità e l’incentivo di degradare l’interoperabilità degli apparecchi dei rivali con il sistema operativo Android.
Google ha notificato la transazione il 15 giugno 2020, e il 13 luglio ha proposto alla Ue impegni per affrontare i timori sulla concorrenza. Tra questi, la creazione di un magazzino virtuale di dati, dove tenere una parte di quelli raccolti con Fitbit, che Google si impegnava a non usare a scopi pubblicitari. Ma per la Commissione non è stato sufficiente. Bruxelles ha ora 90 giorni, cioè fino al 9 dicembre, per prendere una decisione.