IL REPORT

Digitale “femminile”, ecco perché le donne hanno una marcia in più

Prudenti e meno istintive, ma sempre più multitasking e pragmatiche, adottano le nuove tecnologie per risparmiare tempo (74%) e per ottenere risultati sfidanti (68%). E il 17% è disposto a dire addio al contante. La fotografia scattata da Mastercard

Pubblicato il 05 Ago 2020

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Smart working per una gestione migliore della vita familiare/privata e professionale, ma anche app per la consegna della spesa a domicilio e videochat per restare in contatto con i propri cari. La digitalizzazione nei principali ambiti della vita quotidiana ha subito un’accelerazione importante che difficilmente andrà ad esaurirsi, segnando un futuro post Coronavirus delle donne italiane ancor più tecnologico e digitale. La fotografia è scattata dalla ricerca Mastercard, realizzata in collaborazione con AstraRicerche, “Paying digital, living digital: evoluzione dello stile di vita degli italiani prima e dopo il Covid-19”.

Rispetto agli uomini, infatti, nel rapporto delle donne con la tecnologia emerge chiaramente il lato pragmatico del genere femminile, maggiormente orientato alla concretezza e al raggiungimento di obiettivi. Non a caso sono quindi il risparmio di tempo e il raggiungimento di risultati altrimenti non ottenibili che spingono le donne all’adozione di nuovi prodotti e servizi tecnologici, rispettivamente per il 74% e il 68% (vs il 66% e il 64% degli uomini). Inoltre, le donne non sono particolarmente attratte dalla tecnologia per i suoi caratteri di novità e di possibilità di sperimentazione, invece, al terzo posto tra gli obiettivi degli uomini (44%).

Pertanto, le donne si mostrano più prudenti e meno istintive nell’adozione dei nuovi prodotti e servizi digitali, tanto da preferire che una tecnologia si affermi prima di adottarla, ed essere così sicure che funzioni correttamente, senza spiacevoli inconvenienti che possano mettere a rischio i vantaggi di velocità e facilità d’uso (il per il 54% delle donne vs il 45% degli uomini). Le donne sono infatti le utenti che si fidelizzano di più, ed utilizzano i prodotti il più a lungo possibile (nel 7% delle risposte), non solo per godere di una convenienza economica, ma anche perché le tecnologie diventano per loro più familiari e perfettamente integrate alle loro necessità.

Il periodo di pandemia da Coronavirus ha influenzato il rapporto degli italiani con la tecnologia anche in relazione alle loro abitudini di pagamento. Si è assistito a livello generalizzato ad una forte accelerazione del passaggio dal contante ai pagamenti digitali. Nonostante gli uomini si siano mostrati i più inclini – in termini di frequenza e conoscenza degli strumenti di pagamento digitali – entrambi i sessi concordano sulla volontà di abbandonare presto banconote e monetine. Il 17% delle donne (vs il 21% degli uomini) ha affermato di voler dire addio al contante, confermando la propria preferenza e propensione verso le carte di pagamento tradizionali (per il 77% delle donne) seguite in seconda posizione dalle carte contactless (entrambi al 68%). Ciò è dovuto al fatto che queste due modalità di pagamento sono ritenute più sicure e igieniche.

La prudenza e l’attenzione delle donne torna protagonista se si analizza un elemento chiave del rapporto con la tecnologia: il tema della sicurezza, ritenuto fondamentale per l’83% delle rispondenti (valore che supera di 13 punti percentuali quello degli uomini).

“L’emergenza Coronavirus ha generato cambiamenti significativi facendo emergere il ruolo chiave della tecnologia per garantire la continuità delle nostre vite. Non stupisce dunque che, come rilevato dalle nostre recenti ricerche, le donne abbiano sfruttato al meglio gli strumenti digitali per conciliare al meglio lavoro, esigenze famigliari e passioni, soprattutto nel periodo di lockdown – spiega Michele Centemero, Country Manager Italia di Mastercard – Siamo inoltre contenti che gli strumenti di pagamento digitale, si stiano rilevando sempre più utili per facilitare la vita di tutti i giorni, anche per le donne, che hanno spesso la responsabilità di molti oneri familiari”.

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