“Occorre una rete unica di Tlc, ne abbiamo parlato con Tim e gli altri operatori. Vogliamo un progetto unico, vogliamo coinvolgere tutti gli operatori, vogliamo realizzarlo nel giro di qualche anno, non possiamo più attendere. Siamo determinati, abbiamo le idee chiare, confido che le trattative di queste settimane si traducano entro la fine di questo mese nella definizione molto chiara di questo percorso”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Ceglie Messapica, nel corso di un’intervista con il direttore di “Affaritaliani.it”, Angelo Maria Perrino, nell’ambito dell’evento “La Piazza”.
Per Conte la rete unica è uno straordinario strumento anti-digital divide perché consentirebbe di portare a tutti la connettività ultraveloce. Un dossier prioritario anche rispetto alla partita 5G.
“Prima di valutare la risposta alla Cina sul 5G e se dire no – ha spiegato – dobbiamo portare la banda larga in tutto il Paese, è un dossier a cui mi dedico con grande attenzione e troverà spazio nel Piano di rilancio”.
“Sul 5G siamo aperti a tutto, ma non a dire scegliamo la Cina o gli Stati Uniti – ha poi puntualizzato il premier – Gli Stati Uniti sono un nostro tradizionale alleato, c’è una sinergia incredibile, lavoriamo in una economia di mercato. Faremo in modo che chiunque sia chiamato a dare un contributo lo faccia sulla base delle nostre esigenze di sicurezza e protezione nazionale. Procediamo spediti e sereni, abbiamo un sistema di sicurezza sul piano cibernetico tra i più sofisticati”.
Nei giorni scorsi il governo è andato in pressing su Tim per chiedere di inserire l’offerta di Kkr in un quadro più ampio di una rete unica a banda ultralarga: “Consapevoli dell’importante progetto all’esame del consiglio – hanno i ministri Patuanelli e Gualtieri al presidente Salvatore Rossi – le esprimiamo l’opportunità di valutare le modalità più adeguate per collocare l’operazione in questo più ampio contesto strategico, proseguendo, sin dalle prossime ore, le interlocuzioni con gli attori istituzionali e di mercato interessati che saranno da noi promosse”.
Il board della compagnia ha fatto slittare il verdetto sull’offerta del fondo su FiberCop al 31 agosto.
Il progetto rete unica coinvolge anche Open Fiber. Secondo il presidente Franco Bassanini in Italia “è praticabile solo il modello della rete unica neutrale, non controllata da una Telco, ma condivisa da tutte: una public company , o una rete controllata dallo Stato, garante della sicurezza della rete e dei dati e del diritto universale alla migliore connettività (Ftth, 5G e edge cloud computing). L’alternativa è proseguire nella competizione infrastrutturale, con pregi e difetti; non l’impossibile ritorno al monopolio di un solo competitore”.
”Per quanto irrituale -scrive sul Corriere della Sera – l’iniziativa del governo ha sparigliato le carte e costretto tutti a prendere posizione su una questione cruciale: come accelerare la costruzione di una rete di Tlc in fibra ottica, che copra tutto il Paese, senza lasciare indietro nessuno. Sull’obiettivo tutti concordano: del resto anche il lockdown ha confermato quanto una infrastruttura ‘a prova di futuro’, sia decisiva per la crescita e la competitività del Paese, ma anche per l’istruzione, la salute, la sicurezza, la qualità della vita”.