LA CRISI

Il Covid si abbatte su Mozilla: licenziati 250 dipendenti

L’azienda avvia il piano di ristrutturazione taglia 1/4 della forza lavoro complessiva. L’impatto più duro nella sede di Taipei che verrà chiusa

Pubblicato il 14 Ago 2020

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Il Covid-19 si abbatte sui lavoratori di Mozilla. L’azienda “madre di Firefox” ha annunciato tagli per 250 dipendenti, pari a 1/4 della forza lavoro complessiva, come parte di un piano di ristrutturazione messo in campo per arginare le conseguenze della pandemia.

La ceo Mitchell Baker ha spiegato che l’emergenza sanitaria “ha avuto un impatto molto serio sui nostri ricavi, contribuendo anche a rallentare il lancio di nuovi prodotti e funzionalità”.  

Parte del piano prevede anche la chiusra degli uffici di Taipei (Taiwan) ma l’azienda di è impegnata ad aiutare i dipendenti a cercare un nuovo posto di lavoro e a pagare l’assistenza sanitaria fino a fine anno, oltre a garantire il pagamento di una liquidazione.

In futuro Mozilla si concentrerà sullo sviluppo di un browser più efficiente e capace di contribuire a creare quell’Internet migliore che noi tutti ci meritiamo”, dice Baker, attraverso tecnologie come Pocket, Hubs, Web Assembly e una Vpn.

Già a gennaio Mozilla aveva licenziato 70 persone.

Secondo le ultime rilevazioni di NetMarketShare sul mercato dei browser le cose non stanno andando bene per Mozilla:  la quota di mercato di Firefox è scesa dal 7,58% di giugno al 7,27% di luglio mentre Microsoft Edge ha aumentato la propria dall’8,07%  all’8,46%. Continua la cavalcata di Chrome che agguanta il 71% di market share a fronte del al 70,19% di giugno.

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