STRATEGIE

Agricoltura 4.0, l’appello al governo: “Bonus hi-tech per tutta la filiera”

Cia-Agricoltori chiede agevolazioni fiscali per gli investimenti tecnologici. Il presidente Scanavino: “Settore a quota 450 milioni di valore: non siamo più la Cenerentola dell’economia innovativa”

Pubblicato il 18 Ago 2020

Serve un super bonus fiscale che incentivi gli investimenti tecnologici in agricoltura con la possibilità di cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura, come per gli sgravi per le ristrutturazioni domestiche previsti dal Dl Rilancio. E’ questa la proposta al governo della Confederazione Italiana Agricoltori, che dopo le recenti dichiarazioni del Sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi, sulle misure in favore dell’innovazione tecnologica allo studio del Governo, chiede all’esecutivo di “non dimenticare l’agricoltura, coinvolgendo non solo i produttori ma tutti gli attori della filiera agroalimentare”.

Quanto vale l’agricoltura 4.0

“L’agricoltura non è più la Cenerentola dell’economia quando si parla di tecnologia e mantiene un dialogo costante con il mondo delle università e della ricerca”, sottolinea il presidente di Cia, Dino Scanavino, nel ricordare che il giro d’affari dell’agricoltura 4.0 in Italia ha toccato quota 450 milioni di euro, con una crescita del 22% su base annua e comprende tutte le tecnologie usate per migliorare rese, sostenibilità delle coltivazioni, qualità dei prodotti e condizioni dei lavoratori.

“Per continuare a produrre cibo fresco e sano, gli agricoltori dovranno puntare sempre più all’integrazione con l’hi-tech – conclude Scanavino – utilizzando tutte le risorse messe in campo dalla scienza per affrontare con strumenti efficaci le conseguenze del climate change e del dilagare delle fitopatie; un superbonus fiscale che acceleri questo processo darebbe continuità agli sforzi già compiuti dal Governo a sostegno dell’innovazione rurale nell’ultima manovra e favorirebbe lo sviluppo economico dell’intero comparto agroalimentare, nel momento così delicato di rilancio del Paese dopo il lockdown”.

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