Passa nuovamente di mano la storica Napster, l’azienda che rivoluzionò il mondo discografico aprendo la strada allo streaming legale. L’ha acquistata per 70 milioni di dollari la startup britannica MelodyVR dall’americana RealNetworks, ultima proprietaria. Napster, 3 milioni di utenti, può contare su un catalogo di 90 milioni di brani con licenza.
La terza volta di Napster
L’acquisizione rappresenta l’ultimo tentativo di valorizzare di nuovo il famoso brand dei tempi del boom tecnologico, segnato dalla chiusura nel 2001 e poi “resuscitato” come piattaforma di streaming.
La startup inglese, fa sapere il Ceo Anthony Matchett, punta “allo sviluppo della prima piattaforma di intrattenimento musicale in assoluto che combina contenuti visivi coinvolgenti e streaming musicale”.
punta a creare “la prima piattaforma che combina contenuti video immersivi allo streaming musicale”.
Il business della startup MelodyVR
MelodyVR, che filma e trasmette in streaming concerti da guardare con cuffie per realtà virtuale, ha registrato una forte crescita durante la pandemia e lo stop all’industria della musica dal vivo. Sono stati creati studi “in sicurezza anti-Covid” a Londra e Los Angeles per consentire agli artisti di esibirsi in concerti. Ad oggi, 100 artisti hanno eseguito concerti di realtà virtuale.
Il prezzo di acquisto comprende 15 milioni di dollari in contanti, 11 milioni in azioni MelodyVR e 44 milioni in impegni di pagamento a editori musicali ed etichette discografiche. Il debito storico accumulato da Napster è un pesante fardello per la startup britannica anche se secondo Matchett gli obblighi sono “gestibili”.
Durante il suo periodo d’oro – fu fondata nel 1999 da Shawn Fanning e Sean Parker – Napster ha scatenato l’ira dell’industria musicale Usa. Furono i Metallica a denunciare per primi la società facendo da battistrada a una tempesta di cause – anche da parte della Riia, la la Recording Industry Association of America (R – che culminarono con la chiusura nel 2001.
Ma la “disruption” era stata innescata. Il suo successo provocò un forte calo delle vendite di cd e uno spostamento dell’industria verso l’online. Presero piede il download tramite iTunes di Apple, e successivamente lo streaming attraverso servizi legali come Spotify.
Il passaggio di mano precedente fu la presa di controllo di Rhapsody, la società madre dietro Napster, da parte di RealNetworks. Fra i precedenti investitori Best Buy, il rivenditore di elettronica e la società di telecomunicazioni spagnola Telefónica.