Luigi Ferraris, Carlo Filangieri e Massimo Sarmi: sono questi i primi nomi che circolano per il vertice della newco FiberCop. L’indiscrezione è di Repubblica secondo cui in una lettera di intenti Tim e Cdp avrebbero già definito la governance della nuova società della rete la cui proprietà sarà in capo alla telco guidata da Luigi Gubitosi.
Stando a quanto risulta la nomina dell’amministratore delegato spetterà a Tim ma con il placet di Cdp che designerà il presidente. I membri del board – riferisce Repubblica – saranno inoltre tutti “estranei” al mondo delle Tlc per evitare conflitti di interessi di sorta. Ma fra i papabili indicati da Repubblica per il vertice della newco ci sono due manager di lungo corso nel campo delle Tlc: Carlo Filangieri, vice direttore operativo di Tim e dal 1992 nel mondo delle telco e Massimo Sarmi, vice-presidente di Sia ed ex Ad di Poste ma con un lungo passato nelle Tlc, in Tim e Siemens. Il terzo nome è quello di Luigi Ferraris, ex Ad di Terna.
Troppo presto per capire come si delineerà il vertice e c’è da aggiungere che a marzo 2021 scadranno i cda di Tim e Cdp, un “evento” non da poco per la definizione dei nuovi assetti.
Da capire anche quanto peserà effettivamente Cdp nella newco “oltre” la governance: Cassa depositi avrà una quota azionaria in FiberCop? La rileverà dal fondo americano Kkr? Salirà ulteriormente in Open Fiber nel caso Enel decida di vendere il suo 50% a Macquaire per avere maggiore libertà di azione nella seconda fase del progetto FiberCop, quello che prevede l’integrazione degli asset di Open Fiber con quelli della newco Tim? Stando alle ultime indiscrezioni Cdp vorrebbe avere un peso specifico rilevante in seno a FiberCop, addirittura fino al 18%. Ma Kkr non sarebbe disposta a cedere più del 10%.