Google ci ripensa e abbandona i piani per ampliare gli uffici a Dublino. BigG, che aveva intenzione di affittare uno spazio destinato a ben 2.000 lavoratori, ha accantonato uno dei più grandi affari immobiliari della città negli ultimi anni.
L’immobile, di quasi 20mila mq, è situato presso il Sorting Office accanto alle banchine della capitale irlandese. “Dopo molte discussioni, Google ha deciso di non procedere”, ha spiegato una portavoce dell’azienda in una risposta via e-mail alle domande di Bloomberg, senza però motivare la scelta.
Scelta che potrebbe, però, essere legata al fatto che Google ha deciso di prorogare il remote working fino a luglio 2021 per tutti i dipendenti.
Il ceo Sundar Pichai, avrebbe deciso di rimandare il rientro in ufficio dopo un lungo confronto interno tra i manager della multinazionale. A motivare la decisione di Pichai, spiegava il Wall Street Journal che ha dato per primo la notizia, sarebbe stata soprattutto la volontà di venire incontro alle esigenze dei dipendenti con figli che potrebbero dover affrontare un anno scolastico con lezioni da remoto.
Google è un attore importante nella scena immobiliare di Dublino: dà lavoro a migliaia di persone e occupa uffici nei cosiddetti Silicon Docks della città. La decisione di non procedere con i piani immobiliari sarà attentamente osservata dagli analisti di mercato anche per capore l’impatto che l’epidemia da coronavirus avrà sulla città, che è una delle mete preferite dalle big tech, anche per il suo regime fiscale particolarmente vantaggioso.
Aziende come Twitter, Google e Facebook hanno contribuito a rilanciare il Paese dopo il fallimento immobiliare, investendo in uffici e appartamenti da destinare ai loro collaboratori.
Nel secondo trimestre di quest’anno, tuttavia, le aziende hanno affittato “solo” 9.885 metri quadrati a Dublino, il minimo mai registrato.