L'OPERAZIONE

Italtel, sul tavolo tre offerte per il rilancio

All’advisor Kpmg e allo studio legale Giuseppe Iannaccone e Associati sono arrivate le proposte vincolanti di Accenture, Digital Value e Psc Partecipazioni

Pubblicato il 10 Set 2020

pileri

Tre offerte sul tavolo di Italtel. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore all’advisor Kpmg e allo studio legale Giuseppe Iannaccone e Associati sono arrivate le proposte vincolanti di Accenture, Digital Value e Psc Partecipazioni.

Italtel è attualmente controllata da Exprivia che possiede l’81% del capitale e per il restante 19% è partecipata da Cisco.

Tra coloro che hanno presentato le offerte non c’è, appunto, Exprivia né Sirti che nei mesi scorsi ha comprate parte del debito delle banche tramite un fondo.

Lo scorso 9 luglio Exprivia ha annunciato di aver rinunciato almeno temporaneamente, al rilancio di Italtel. Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto non è stato possibile concretizzare soluzioni per sostenere le nuove iniziative dedicate alla controllata coerenti con gli interessi di Exprivia e dei suoi azionisti, e pertanto ha deliberato di interrompere l’attività esplorativa relativa a proprie ipotesi di intervento, riservandosi di monitorare la situazione e di rivalutarla sulla base degli sviluppi.

“Exprivia, rimane convinta della validità del progetto di integrazione dei due gruppi tecnologici – spiegava una nota aziendale – che ambisce alla nascita di una nuova realtà industriale con un ruolo di accelerazione del processo di trasformazione digitale del Paese, attraverso l’unione delle competenze nell’Information Technology di Exprivia e la consolidata esperienza nelle Tlc di Italtel, e continuerà a perseguire ogni occasione di sinergia commerciale con Italtel, sia in relazione ai piani di business in essere, sia nella individuazione di nuove opportunità offerte dal mercato”.

Le strategie di rilancio dell’Ad Pileri

In gioco c’è il rilancio di una storica azienda di Tlc italiana che, come spiegato dall’Ad Stefano Pileri a CorCom, ha pagato soprattutto una riduzione del volume delle commesse Tim rispetto al 2018 e un rallentamento delle attività per Open Fiber. “Se nel 2018 ci eravamo occupati principalmente di high level design su 6mila Comuni – ricordava Pileri nell’intervista – nel 2019 ci siamo concentrati sulla progettazione esecutiva con tutte le complessità tecniche e amministrative che questa si porta dietro. Gli enti locali necessitano di una documentazione molto dettagliata per rilasciare permessi. Non a caso il Piano Nazionale Banda UltraLarga (Bul) sta affrontando tutta una serie di difficoltà di roll-out”.

Per il 2020 l’Ad punta a una sostanziale tenuta che si basa sul contenimento dei costi e sul posizionamento sulle aree a maggiore crescita. “Su questo secondo fronte intendiamo puntare sull’innovazione e diversificare ancora di più la nostra attività, rafforzando i servizi di ingegneria, che andranno ad affiancare la più tradizionale attività di integrazione su reti e applicazioni software – puntualizzava – I driver innovativi sono il 5G, l’IoT, il cloud distribuito e la sicurezza delle reti. Sul 5G, nello specifico, Italtel ha un know how e sta facendo sviluppi in particolare nel software per core network che, abbinati con i nostri servizi di sicurezza delle reti, fanno di noi un soggetto pressoché unico nel panorama nazionale”.

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