LAVORO

Spinta alle digital skill: Adecco e Microsoft lanciano Phyd Hub

A Milano la “cittadella” delle competenze: si punta sull’aggiornamento professionale per consentire alle aziende di affrontare le nuove sfide e di colmare i gap. Entro il 2022 oltre 2 milioni di posizioni vacanti

Pubblicato il 17 Set 2020

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Entro il 2022, secondo il World Economic Forum, l’evoluzione del mondo del lavoro subirà una forte accelerazione a causa della tecnologie, del digitale e dell’automazione. Nasceranno 133 milioni di nuovi posti di lavoro mentre altri 75 milioni di posti tradizionali sono destinati a scomparire. Unioncamere stima che in Italia ci sarà un saldo positivo di 2,2 milioni di posti di lavoro con nuove competenze.

Per questo Phyd, digital venture di Adecco con Microsoft ha creato e inaugurato il Phyd Hub a Milano, in via Tortona, costato sei milioni di euro inclusa la piattaforma digitale. L’hub servirà per formare i lavoratori alle nuove competenze richieste dalla trasformazione digitale. La piattaforma di Adecco si basa sull’utilizzo del sistema di intelligenza artificiale di Microsoft che misura l’attitudine e l’occupabilità delle singole persone rispetto a una particolare professione, creando un “employability index”, un indice automatico di adeguatezza e rilevanza del lavoratore per quel tipo di posizione.

Secondo il dossier 2020 Unioncamere-Anpal, il 75% delle aziende italiane dichiara che, per fare fronte alla crisi, nei prossimi sei mesi metterà in campo azioni di reskilling del personale già presente in azienda. Questo produrrà un’ulteriore accelerazione del processo di riconversione e rafforzamento delle competenze del capitale umano, anche per favorire l’allineamento alle nuove forme organizzative del lavoro.

“Il tema dell’aggiornamento professionale continuo – ha detto Andrea Malacrida, fondatore di Phyd e country manager di The Adecco Group in Italia – rappresenta uno dei punti centrali per il mondo del lavoro del futuro. Nei prossimi anni, anche a seguito dell’emergenza sanitaria appena vissuta, il mondo del business subirà cambiamenti ancor più repentini di quelli che abbiamo vissuto fino ad ora e solo chi riuscirà a coltivare le proprie competenze professionali, aggiornandole e sviluppandone di nuove, avrà l’opportunità di rimanere appetibile sul mercato del lavoro».

Fondamentale, dunque, l’acquisizione di nuove competenze, sia tecniche che trasversali, tanto per gli studenti quanto per i professionisti. I soft skill, in particolare, sono destinati ad avere un impatto determinante sulle retribuzioni, fino a incrementare gli stipendi di oltre il 40%. Inoltre, resta attuale la criticità rappresentata dalla distanza che separa le competenze richieste dal mercato con quelle proposte dai programmi scolastici e universitari: lo “skill mismatch” impatta, secondo Adecco e Microsoft, negativamente sia sui lavoratori che sulle aziende, frenando la crescita dell’intero sistema-Paese. Nel settore Ict, ad esempio, il gap tra domanda e offerta di competenze è attualmente del 18%.

“Lo skill mismatch – ha detto Silvia Candiani, ad di Microsoft Italia – è un fenomeno che in Italia sta diventando davvero rilevante e urgente. Situazione che si è ulteriormente aggravata con l’emergenza sanitaria. Durante questa fase, il nostro Paese e il mondo intero hanno vissuto un’accelerazione verso il digitale senza precedenti, che si è rivelato cruciale per garantire continuità in tutti i settori e che ora diventa leva fondamentale per la ripartenza. Non si tratta solo di implementazione di nuove tecnologie come il cloud computing o l’intelligenza artificiale, ma di avere le giuste competenze per cogliere tutte le opportunità di sviluppo che il digitale offre”

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