Nel primo trimestre 2012 i 20 poli tecnologici italiani sono cresciuti a ritmi sostenuti. A dirlo uno studio effettuato da Intesa Sanpaolo, secondo cui queste realtà sono cresciute del 10,9% sul versante delle esportazioni. In questo contesto hanno però registrato una cattiva performance i poli specializzati in Ict (-2,3%), dove si è registrata un’alta eterogeneità dei risultati, con gli arretramenti di Milano (-11,4%) e dell’Aquila (-15%) non pienamente compensati dalle buone performance dell’Ict di Catania, (46,5%) Genova (13,4%), Romano (9,5%), Veneto (13,3%).
A trainare dunque la crescita sono stati i poli della farmaceutica, che hanno maturato un aumento tendenziale dell’export pari al 21,3% (Fig. 1.9), grazie soprattutto agli ottimi risultati conseguiti dalla farmaceutica laziale, in progresso del 36,6% e in grande evidenza soprattutto in Francia, Regno Unito, Olanda e Spagna. La farmaceutica conferma, pertanto, il suo carattere anticiclico, grazie anche a una domanda in crescita strutturale, spinta dalla maggiore attenzione alla prevenzione e dall’invecchiamento della popolazione. In prospettiva, un contributo determinante all’aumento delle esportazioni del settore potrà venire anche dai nuovi mercati (su tutti America Latina, Cina, India, Russia, Turchia, area del Mediterraneo), dove la domanda verrà spinta dalla maggiore diffusione della medicina occidentale e dallo sviluppo di sistemi sanitari nazionali.
Hanno chiuso il primo trimestre con una crescita a due cifre anche i poli dell’aeronautica (+12,4%) e del biomedicale (+11,8%). Tra i primi si sono distinti i poli pugliese, di Varese e di Napoli, mentre nel biomedicale ha brillato soprattutto l’area di Padova (+17,8%; trainanti gli Stati Uniti). Al contrario, si sono portati in territorio negativo i poli specializzati in Ict (-2,3%), dove si è registrata un’alta eterogeneità dei risultati, con gli arretramenti di Milano e dell’Aquila non pienamente compensati dalle buone performance dell’ICT di Catania, Genova, Romano, Veneto.