Che la trattavuiva tra TikTok da una parte e Oracle e Walmart dall’altra fosse in fase troppo avanzata per naufragare era una tesi che circolava negli ultimi giorni, e così a ridosso dello stop all’app deciso dal dipartimento del Commercio statunitense due eventi hanno di nuovo cambiato le carte in tavola e aperto più di uno spiraglio per un “lieto fine” della controversia. Da una parte la sentenza del giudice di San Francisco Laurel Beeler, che ha rinviato con un’ingiunzione il termine per il blocco di TikTok sugli app store americani, portandolo dal 20 settembre al 27 settembre, proprio per consentire la conclusione delle trattative. Dall’altra il fatto che Bytedance e Oracle hanno effettivamente nel frattempo raggiunto un’intesa che è stata commentata positivamente anche dallo stesso Donald Trump, e che quindi prefigura una tregua nella guerra commerciale che aveva coinvolto le attività del colosso cinese negli Usa.
“Sarà un affare fantastico e ho già dato la mia benedizione”, ha annunciato Trump, dando così il via libera a un accordo che prevede il trasferimento delle delle attività globali di TikTok da ByteDance e una newco, TikTok Global, che sarà controllata per l’80% del capitale dalla società cinese, per il 12,5% da Oracle, individuata come “fornitore di cluod sicuro” della società e per il 7,5% da Walmart, e avrà con ogni probabilità sede in Texas.
“Il consiglio di amministrazione”, si legge in una nota emessa dalla società cinese che ha confermato piani per un’offerta pubblica iniziale di TikTok Global, “includerà il fondatore di ByteDance, Zhang Yiming, gli attuali direttori di ByteDance e il Ceo di Walmart“, Doug McMillon. ByteDance sottolinea poi che non cederà alla nuova società gli algoritmi o le tecnologie, anche se il gruppo della Silicon Valley Oracle potrà condurre controlli di sicurezza sul codice sorgente di TikTok negli Stati Uniti.
Sul controllo weffettivo della Newco ci sono tuttavia ancora ostacoli importanti da superare, come ha spiegato il segretario di Stato americano Mike Pompeo in un’intervista a “Sunday Morning Futures”, affermando che TikTok sara’ “controllata dagli americani”, in riferimento al fatto che il 40% della app è in mano a società di capitali di rischio statunitensi, aggiungendo che ByteDance sarebbe soltanto un “azionista passivo”. Ad aggiustare il tiro a tretto giro dopo le dichiarazioni delle scorse ore è poi lo stesso Donald Trump in un’intervista a Fox News: “Se scopriamo che Oracle e Walmart non avranno il controllo totale, non approveremo l’accordo. Seguiremo la vicenda molto da vicino”.
“Lavoreremo per una initial public offering della nuova società nell’arco di un anno per ampliare la platea di investitori americani”, spiega Walmart, mentre per la newco si le previsioni parlano di una valutazione che si aggirerà tra i 50 e i 65 miliardi di dollari.
Tramonta dunque la prospettiva della vendita delle attività di TikTok Negli Usa, che sembrava inizialmente uno degli sbocchi più probabili per placare la “guerra” in atto tra il presidente americano e i colossi tech cinesi. A convincere Trump, come ha spiegato lo stesso inquilino della Casa Bianca, il fatto che l’accordo preveda che ByteDance versi 5 miliardi di dollari a un fondo per l’istruzione “in modo da poter insegnare ai nostri ragazzi la vera storia americana”.
L’accordo è stato commentato con grande soddisfazione da Oracle, che in questo modo diventa “il fornitore di tecnologia cloud sicuro” di TikTok: “TikTok ha scelto la nuova infrastruttura Cloud di Oracle di seconda generazione perché è molto più veloce, più affidabile e più sicura della tecnologia di prima generazione, attualmente offerta da tutti gli altri principali fornitori di cloud”, afferma Larry Ellison, fondatore e Chief Technology Officer di Oracle. “Come parte di questo accordo, TikTok utilizzerà il Cloud di Oracle e Oracle diventerà un investitore di minoranza in TikTok Global – aggiunge Safra Catz, ceo di Oracle – Oracle implementerà, gestirà e farà scalare rapidamente i sistemi TikTok nel Cloud di Oracle. Siamo sicuri al cento per cento della nostra capacità di fornire un ambiente altamente sicuro a TikTok e di garantire la privacy dei dati agli utenti americani di TikTok, cosi come anche agli utenti di tutto il mondo. Questa sicurezza notevolmente migliorata, insieme alle garanzie di privacy, permetteranno la crescita rapida e continua della comunità di utenti TikTok, a beneficio di tutti gli interessati”.
Per un nodo che sembra in procinto di sciogliersi, nel confronto con la Cina ce ne sono altri che invece rischiano di ingarbugliarsi: è il caso di WeChat, l’altra app – questa di proprietà di Tencent – che da ieri è bandita dagli app store statunitensi e quindi non può più essere scaricata sul territorio americano. Il giudice della California Laurel Beeler nella sua ingiunzione ha bloccato temporaneamente anche lo stop a WeChat, che violerebbe la libertà di parola garantita dal primo emendamento. Il pronunciamento della corte è avvenuto dopo la denuncia presentata da US WeChat Users Alliance, che metteva in guardai la corte rispetto al fatto che vietare Wechat avrebbe significato violare la libertà di parola dei cinesi americani, che usano l’app per comunicare principalmente con le loro famiglie in Cina.