RISTRUTTURAZIONI

Alcatel-Lucent, Potetti (Fiom): “Il rilancio passa dai nuovi prodotti IP”

L’accordo su esuberi e Cigs a rotazione per 24 mesi garantisce il perimetro aziendale e la salvaguardia di 700 posti. E la riduzione delle attività Optics sarà compensata da nuovi investimenti in apparati radio di prossima generazione

Pubblicato il 21 Giu 2012

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“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto con Alcatel-Lucent e del coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico nella trattativa per mantenere in Italia gli investimenti. E’ importante che una multinazionale come Alu abbia preso una decisione diversa, dopo un primo annuncio di disinvestimenti. Ora l’esito della trattativa sarà sottoposto al referendum dei lavoratori”. Lo ha detto Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Alcatel Lucent, che aggiunge: “La Cigs a rotazione per 24 mesi è in ogni caso un risultato che lascia ben sperare per il futuro – aggiunge Potetti – in fase di trattativa abbiamo puntato sulla razionalizzazione del portafoglio prodotti, l’azienda ha deciso di investire su nuove tecnologie di trasmissione di Tlc e ponti radio del futuro, basate su protocollo IP, che resteranno in Italia”.

Il settore Optics, che rappresenta più del 50% dei prodotti nel centro di Vimercate – 800 ricercatori, mega centro italiano nel settore – sarà ridotto per lasciare spazio allo sviluppo di nuove tecnologie.

L’intesa siglata al ministero mette in sicurezza 700 lavoratori e il perimetro dei siti aziendali con un accordo che prevede nel dettaglio una Cigs per 12 mesi con possibilità di ulteriori 12. Nessun lavoratore sarà posto a zero ore, ed era una delle condizioni poste dal management italiano. Si è trovata la formulazione di una Cigs per sei mesi ai lavoratori della ‘Ricerca e Sviluppo’ e un massimo di 9 per i lavoratori addetti ad altre funzioni.

“Dall’annunciato piano di esuberi, ai 490 complessivamente sulla ricerca e sviluppo della divisione Optics e attività legate alla Regione – sottolinea Enrico Azzaro, coordinatore di settore della Uilm nazionale – bisogna aggiungere i 200 lavoratori a contratto somministrazione che entro l’anno non avrebbero avuto alcuna proroga contrattuale. Si trattava, quindi di salvaguardare circa 700 persone ed evitare il loro esubero strutturale”.

Il Ceo della multinazionale Ben Verwaayen ha garantito la permanenza del centro ricerca in Italia, lo spostamento di altre attività in sostituzione dell’Optics che sarà trasferita gradualmente nel Nord America, mercato dove la quarta generazione della rete, meglio conosciuta con l’acronimo Lte, è in crescita.

“Per la realtà di Trieste, si è convenuto sul fatto che almeno 100 lavoratori saranno stabilizzati; un ulteriore approfondimento al riguardo avverrà sul territorio grazie anche all’intervento della Regione Friuli Venezia Giulia, la quale si è resa disponibile mettere sul campo una serie di interventi a favore della multinazionale a fronte di un impegno sull’occupazione”.

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