L’industria italiana dell’automazione potrebbe chiudere il 2020 con un calo del fatturato pari al 15% dopo “un crollo estremamente vistoso” nel primo semestre, in flessione del 17% anno su anno (dati di preconsuntivo). Lo ha affermato il presidente di Anie Automazione, Fabrizio Scovenna, intervenuto alla tavola rotonda di apertura degli Sps Italia Digital Days, come riportato da Ansa.
“Dopo una timida frenata registrata nel 2019, l’industria italiana dell’automazione ha accusato l’impatto del lockdown“, ha evidenziato Scovenna, anche se “in modo più o meno marcato a seconda del mercato di destinazione delle tecnologie”.
Ottimismo per il 2021
I settori che hanno resistito all’impatto della crisi – non stupisce – sono il farmaceutico o l’alimentare, ma molti altri hanno registrato perdite importanti. In particolare, la mancata consegna delle macchine a causa delle restrizioni anti Covid-19, ha portato alla mancanza di liquidità per le aziende fornitrici, ha sottolineato il numero uno di Anie Automazione, che rappresenta le imprese fornitrici di tecnologie per l’automazione di fabbrica, di processo e delle reti.
A luglio Anie Automazione aveva rilasciato i dati del rapporto annuale, prevedendo per la fine del 2020 un calo di fatturato dell’8% per il mercato italiano dell’automazione. “Lo shock rappresentato dalla diffusione dell’epidemia Covid-19 ha comportato una revisione al ribasso delle previsioni- si legge nel report- per l’evoluzione dell’economia globale. L’elevata incertezza di scenario si riflette sulle prospettive di sviluppo del manifatturiero italiano, dove al netto deterioramento del clima di fiducia delle imprese si associa la battuta d’arresto degli investimenti”. Al contrario, per il 2021 prevale l’ottimismo: l’86% delle imprese censite crede che ci sarà una variazione in aumento dei ricavi.
Riprogrammare il supporto governativo a Industria 4.0
Il presidente di Anie Automazione ha ribadito oggi che in questa fase particolare diventa “fondamentale riprogrammare i piani governativi a supporto della transizione digitale dell’industria sia dal punto di vista della pianificazione temporale sia in termini di potenziamento delle aliquote che regolamentano le detrazioni fiscali“.
Per Scovenna “la situazione è in evoluzione e richiederà importanti contributi da tutte le componenti socio-economiche per trovare un giusto bilanciamento tra la sicurezza e salute di tutti e gli aspetti operativi (lavoro, scuola, ecc.) di una società globale in cui abbiamo vissuto fino a prima che scoppiasse questa pandemia. Le aziende del nostro settore che progettano e producono tecnologie avanzate, intelligenza artificiale, realtà aumentata, robotica, ecc., possono certamente fare la loro parte nel rendere disponibili idee e proposte che potranno rilanciare il Paese, ma anche risolvere problematiche che il Covid-19 ha reso più evidenti e non più procrastinabili nelle soluzioni da adottare e, in questo contesto, anche l’impegno dell’Associazione nel promuovere le tecnologie abilitanti del processo di trasformazione digitale diventa ancora più fondamentale”.
Nel 2019 il mercato dell’automazione industriale in Italia ha registrato un fatturato totale (vendite Italia + esportazioni dirette) di 5,1 miliardi, con un lieve calo (-1,2%) rispetto al 2018, subendo così una battuta d’arresto del trend di crescita che ne ha caratterizzato l’evoluzione nei sei anni precedenti.