“Le reti a banda larga di nuove generazione sono un elemento fondamentale nella strategia di crescita dell’ Unione Europea ma servono politiche più favorevoli agli investimenti industriali”. Questo il messaggio contenuto in una lettera che 23 amministratori delegati di operatori Tlc – per l’ Italia Franco Bernabé, presidente esecutivo di Telecom Italia – membri di hanno inviato ai capi di Stato e di governo in vista del prossimo Consiglio europeo sui temi della crescita.
Secondo le telco europee l’impegno politico deve andare nella direzione di una riduzione della pressione regolamentare nel settore “per rassicurare gli investitori”; evitare nuove misure per le imprese regolamentate, soprattutto nel campo dei prezzi e della non-discriminazione; seguire le norme stabilite dalla Ue in materia di accesso alle reti ad alta velocità e di tariffe di terminazione per migliorare le condizioni di investimento.
L’analisi fatta nella missiva è dunque chiara: una regolamentazione troppo rigida è percepita negativamente dagli investitori, crea incertezza e riduce gli incentivi a maggiori investimenti. Se l’ Ue non cambia l’ approccio regolamentare al settore, gli obiettivi dell’ Agenda digitale sono a rischio. Soprattutto in un momento in cui, nonostante la rapida crescita del traffico Internet, i ricavi degli operatori sono diminuiti per il terzo anno consecutivo. Secondo stime recenti le revenue delle telco europee continueranno a diminuire dell’1,8% l’anno fino al 2015 a fronte di una crescita del mercato mondiale del 5,3%.