IL CASO

Facebook-Instagram, l’affaire si ingrossa. E il Congresso Usa prende tempo

Secondo Cnbc la pubblicazione della relazione finale a seguito dell’indagine bipartisan sulle presunte condotte anticoncorrenziali delle Big Tech sarebbe stata posticipata due volte dopo che un informatore si è fatto avanti per fornire nuovi dettagli sull’acquisizione del 2012

Pubblicato il 06 Ott 2020

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La pubblicazione della relazione del Congresso dedicata alle Big Tech Company sarebbe stata posticipata poiché la sottocommissione alla Concorrenza della magistratura della Camera avrebbe ricevuto nuove informazioni sull’acquisizione di Instagram da parte di Facebook. A dirlo è Cnbc, citando una fonte democratica. Il rapporto dovrebbe concludere l’indagine bipartisan condotta per più di un anno su Apple, Amazon, Facebook e Google con l’obiettivo di suggerire potenziali aree di riforma nelle leggi antitrust.

Due rinvii in pochi giorni

Secondo le indiscrezioni, la divulgazione del rapporto era prevista per l’inizio di questa settimana ed è stata posticipata due volte. Il primo rinvio è avvenuto dopo che un informatore si è fatto avanti per fornire nuove informazioni sull’accordo Facebook-Instagram nel 2012, attraverso il quale il gigante dei social media ha acquistato la piattaforma di condivisione di immagini per un miliardo di dollari.

Il secondo rinvio è arrivato ieri, quando i membri repubblicani hanno affermato di voler aggiungere il loro contributo, secondo la fonte, che sostiene che il report sarà a questo punto pubblicato dopo che le discussioni avranno avuto luogo.

Cnbc non è stata in grado di apprendere immediatamente la natura delle informazioni condivise sull’acquisizione di Instagram o ulteriori dettagli sul presunto whistleblower. Facebook, raggiunta dalla testata, ha rifiutato di commentare, così come i rappresentanti della commissione giudiziaria, che hanno preferito glissare.

Un velato appello a sciogliere le due società

Secondo quanto invece riportato da Reuters, il rapporto antitrust della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti sulle aziende Big Tech contiene un “appello sottilmente velato a sciogliere” le due società. Almeno queste sarebbero le parole che il membro del Congresso repubblicano Ken Buck ha utilizzato una bozza di risposta, segnalata per la prima volta da Politico e vista dall’agenzia di stampa, che ha ricevuto conferma di autenticità del documento da parte di un rappresentante di Buck.

Nella bozza, Buck ha detto di condividere le preoccupazioni dei Democratici sul potere delle aziende Big Tech, con la loro propensione a effettuare “acquisizioni killer” per eliminare i rivali e per guidare i clienti verso i loro altri prodotti.

Tuttavia, il repubblicano si è opposto a un piano per richiedere loro modifiche in tal senso, nonostante, come è noto, Facebook possieda oltre a Instagram anche WhatsApp, Google inglobi YouTube e il mondo Android e Amazon gestisca una massiccia unità dedicata al cloud computing.

Questa proposta è un appello sottilmente velato a sciogliere le aziende Big Tech. Non siamo d’accordo con l’approccio della maggioranza “, ha scritto Buck.

L’indiscrezione, comunque, circolava da giorni, visto che le Big Tech si sono già messe sul piede di guerra. “Il tentativo del Governo statunitense di separare Facebook da Instagram e WhatsApp sarebbe contrario alla legge, costerebbe miliardi di dollari e danneggerebbe i consumatori”. È quanto si legge in un documento redatto dai legali del social network e letto dal Wall Street Journal che offre un’anteprima della difesa costruita dal gruppo di Mark Zuckerberg in vista della pubblicazione del rapporto del Congresso.

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