Mercury cede il 13,4% di Nexi: il veicolo utilizzato dai fondi Bain, Advent e Clessidra ha deciso di capitalizzare una parte della propria partecipazione nel capitale della società, cedendo attraverso una procedura accelerata 84 milioni di azioni con il prezzo determinato dallo stesso venditore attorno al valore delle azioni alla chiusura del titolo di ieri, che aveva perso il 3,22% in Piazza Affari.
La procedura di vendita accelerata è iniziata ieri con l’assistenza di Barclays, Citigroup e Goldman Sachs, affiancati da Rotschild. “Alla luce della fusione proposta con Sia, la cui chiusura è prevista per l’estate del 2021 – si legge in una nota – Mercury ha accettato di rimanere nell’azionariato di Nexi mantenendo 126 milioni di azioni, pari a circa il 20,1% del capitale e a circa il 14% post fusione”. Il vincolo di lock-up rimarrà valido vale per sei mesi a partire dalla chiusura dell’operazione sull’intera quota possedute e scende al 50% per i successivi 12 mesi “a determinate condizioni”. Al momento della quotazione di Nexi l’azionista britannico aveva sborsato 9 ero per azione, e questo ha messo il veicolo dei fondi sull’avviso di capitalizzare la potenziale plusvalenza, che potrebbe arrivare a oltre 700 milioni di euro.
Questa operazione contribuisce inoltre a rendere più solida la presenza di Cdp all’interno del nuovo colosso dei pagamenti digitali che dovrebbe vedere la luce entro l’estate con la fusione tra Nexi e Sia: dopo il closing infatti Cdp avrà una quota complessiva del 25%, Mercury del 20,1% e Intesa Sanpaolo di circa il 7%, con oltre il 50% di flottante.
Proprio da Cdp l’Ad Fabrizio Palermo è tornato ieri sulla fusione: “Abbiamo dato il via libera a un’operazione importante, quella Sia–Nexi che fa nascere il campione europeo dei pagamenti digitali – ha detto – Una infrastruttura molto importante, un nuovo colosso che nasce già con una presenza in 50 Paesi, 20 banche centrali come clienti, 120 milioni di carte servite, 31 miliardi di transazioni sicure”.