Samsung ha annunciato le previsioni per le prestazioni finanziarie del terzo trimestre 2020: i risultati previsti sono brillanti, con l’utile operativo consolidato che balza del 58% anno su anno a 12,3 trilioni di won coreani e i ricavi consolidati che aumentano del 6,5% a 66 trilioni di won.
I risultati sono positivi anche se confrontati con il trimestre precedente, quando Samsung ha riportato ricavi per 52,97 trilioni di won e utili per 8,15 trilioni. Nel secondo trimestre Samsung aveva detto di attendersi una graduale ripresa della domanda sul mercato nella seconda metà dell’anno, una volta allontanati gli effetti del lockdown per il coronavirus che ha interrotto le supply chain e le vendite nella prima parte del 2020.
Smartphone “foldable” e 5G per il rilancio
Nel periodo aprile-giugno la società sudcoreana ha registrato un’impennata delle vendite di tablet in area Emea, con le unità distribuite cresciute del 69,3% a 3,37 milioni, secondo le stime di Idc. Samsung ha così superato Apple in testa alla classifica di Europa, Medio Oriente e Africa. Il boom dei tablet è stato anche un effetto del lockdown e della necessità di lavorare da casa.
La stessa pandemia ha invece causato un crollo delle vendite globali di smartphone nel secondo trimestre (-20,4%), secondo uno studio di Gartner, e fra i primi cinque fornitori globali di smartphone è Samsung ad aver registrato il calo maggiore delle vendite con circa 55 milioni di unità, pari a una flessione del 27,1% su base annua.
Nonostante questi risultati in sofferenza, Samsung è diventata a inizio anno – in base alle stime di Strategy Analytics la numero uno mondiale del mercato dei cellulari 5G: l’azienda coreana ha distribuito 8,3 milioni di smartphone 5G su scala globale nel primo trimestre del 2020 raggiungendo una quota di mercato del 34,4%.
Per questo la casa di Seul ora spinge sui nuovi modelli, come lo smartphone “pieghevole” Galaxy Z Fold2 5G e altri telefoni abilitati alla tecnologia mobile di ultima generazione che, insieme ai nuovi smartphone della serie Note20 e ai nuovi modelli di tablet e di wearable, dovrebbero sostenere la domanda in questi ultimi mesi dell’anno, soprattutto nel periodo natalizio.
Samsung si rafforza come contractor dei chip
L’azienda coreana ha tuttavia diversi segmenti di business su cui contare, a partire da quello dei chip di memoria, prima fonte di utili per il gruppo (circa il 65% del totale). Per questa attività gli analisti già in estate puntavano su un terzo trimestre positivo (con un bis dei risultati del secondo), grazie alle componenti di memoria usate negli smartphone e nei data center e alla vendita di display. In quest’ultimo settore la linfa è rappresentata dalla fornitura di componenti per gli iPhone 12.
CW Chung, direttore della ricerca in Corea di Nomura, ha evidenziato che tutte le esportazioni dei produttori coreani di chip sono aumentate ad aprile e il trend è positivo. Tuttavia, se la pandemia continuerà per tutto l’anno, anche il business dei chip potrebbe soffrire e chiudere il 2020 in flessione, perché i prezzi torneranno a scendere.
Per questo Samsung sta cercando di rafforzarsi proponendosi anche come contractor dell’industria dei chip: sta potenziando la propria capacità produttiva e ha avviato i lavori per la sua sesta fabbrica nazionale di microprocessori destinati a aziende terze. Il nuovo stabilimento produrrà chip logici per smartphone e computer. Samsung cerca così di rafforzare la divisione dei semiconduttori e ridurre la sua dipendenza dal volatile settore dei memory chip.