INNOVAZIONE

Oltre il 3D, arriva la stampa 5D. E l’Italia è in pole position

La tecnologia velocizza la produzione di componenti per l’elettronica. Il nostro Paese capofila con il progetto 5dNanoPrinting, finanziato dalla Ue con 3,58 milioni. In campo anche Cnr e STMicroelectronics

Pubblicato il 13 Ott 2020

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Dopo la stampa 3D arriva, quella 5D: alle 3 dimensioni spaziali aggiunge anche proprietà di “intelligenza” ai materiali e promette di velocizzare la produzione di componenti per l’elettronica. L’Italia è in prima fila grazie al progetto 5dNanoPrinting, finanziato dall’Ue con 3,58 milioni nell’ambito del programma Fet Horizon, e coordinato dall’Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Pontedera (Pisa), a cui partecipano anche Cnr e STMicroelectronics. Attualmente produrre micro e nano dispositivi (detti Mems o sistemi micro elettromeccanici) è molto complesso per le caratteristiche dei materiali, le metodologie di fabbricazione utilizzate e i costi elevati di sviluppo. I Mems sono controllati da un chip centrale, hanno parti mobili, e già sono impiegati nell’elettronica di consumo, il settore automobilistico e quello sanitario. L’obiettivo del progetto, guidato da Virgilio Mattoli, è sviluppare nuovi materiali intelligenti e metodologie di fabbricazione con un innovativo metodo di stampa 3D e nuovi materiali, per realizzare dei prototipi di Mems in maniera rapida e personalizzabili.

Per farlo si impiegherà una tecnica di stampa 3D che si serve di impulsi laser concentrati per preparare strutture complesse alla scala del nano e micrometro ad alta risoluzione. L’aggiunta di due nuove dimensioni renderà possibile lo sviluppo di micro/nano strutture 3D on-demand con materiali funzionali, oltre che di controllare in tempo reale i dispositivi prodotti (2° dimensione extra-tempo). La tecnica sarà validata attraverso la creazione di un innovativo impianto cocleare, che integrerà diversi Mems costruiti direttamente su un elettrodo impiantabile standard. Il processo di sviluppo diventerà così più veloce e permetterà di modificare le proprietà specifiche dei dispositivi già durante la stessa fase produttiva, e non solo in fase di progettazione come avviene attualmente.

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