Rilanciare la domotica per realizzate gli obiettivi di Europa 2020 per affrontare le sfide della longevità delle popolazioni. È questo il succo delle risoluzione approvata oggi all’unanimità dai rappresentanti delle 271 Regioni d’Europa, riunite a Jesi nelle Marche. Il testo – denominato Carta di Jesi – ricorda che affrontare le sfide della longevità della popolazione è uno degli obiettivi della strategia Europa 2020. Dal momento che le autorità locali e regionali sono i principali fornitori dei servizi alle persone anziane per assicurare a queste una vita dignitosa, il loro coinvolgimento diretto in ogni dibattito Ue ed azione politica sulla longevità è dunque cruciale e gioca un ruolo maggiore nell’aumento della coesione sociale, economica e territoriale.
Le Regioni europee confermano inoltre l’importanza della domotica e dell’innovazione sociale per la promozione dell’independent living per le persone anziane, specialmente in tempi di ristrettezze finanziarie. “Cionondimeno – si legge nella risoluzione – dev’essere sottolineato che queste non debbono essere considerate come pieno sostituto del miglioramento dei sevizi, bensì piuttosto come valido supporto. In ogni caso, i bisogni specifici della comunità debbono essere valutati adeguatamente in modo da consentire l’adozione dell’approccio più appropriato”.
In questo contesto si enfatizza il ruolo delle autorità regionali e locali cercano di sviluppare ulteriormente soluzioni Ict per una miglior fornitura di servizi sanitari e di assisitenza di lungo termine. “In ogni caso tali iniziative richiedono strategie di investimenti a lungo termine – avvertono le Regioni – Le autorità locali e regionali necessitano di un maggior supporto finanziario per implementare questi investimenti”.
Focus anche sulla ricerca e lo sviluppo settore in cui giocano un ruolo fondamentale i cluster economici che nel permettere anche alle piccole imprese di sviluppare tecnologie innovative, come illustrato dagli esempi dei cluster nel settore della domotica”
Contestualmente è necessario coinvolgere le persone anziane quali risorse indispensabili, le persone che li assistono e le altre parti interessate nella mappatura dei loro bisogni, nello sviluppo di soluzioni e nella valutazione delle loro performance. “Un tale approccio partecipativo – dicono le Regioni – sostiene l’inclusione sociale ed assicura che i servizi offerti corrispondano quanto più possibile ai bisogni reali dei destinatari”.