L'APPROFONDIMENTO

Green New Deal, ecco come il digitale spingerà la “rivoluzione”

Sprint allo sviluppo dell’edge computing e all’interconnessione di infrastrutture cloud affidabili ed efficienti sotto il profilo energetico. L’analisi di Marta Calderaro, Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre)

Pubblicato il 19 Ott 2020

Marta Calderaro

Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre)

green-tech

Le tecnologie digitali sono un fattore fondamentale per conseguire gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal in molti settori diversi”. Così la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen presenta nello storico discorso sullo Stato dell’Unione lo scorso settembre 2020, gli obiettivi di sostenibilità del digitale e delle Ict nel loro complesso.

Ma lo European Green Deal, lanciato nel dicembre 2019, trova le sue basi in diverse azioni svolte nel corso dell’ultimo decennio, dove l’ecosistema di R&I italiano risulta in prima linea nel conseguimento degli ambiziosi obiettivi. Citando tre casi esemplificativi nell’ambito del programma Horizon 2020, troviamo il progetto inBetween, dove il singolo cittadino e la PA risultano protagonisti di stili di vita eco-friendly; o come il progetto Catalyst volto all’efficienza energetica dei Data Center; o, infine, come l’iniziativa ICTfootprint.eu, dove la costituzione di un marketplace rappresentativo vuole comprendere e offrire soluzioni Ict definite in un processo di sostenibilità.

Un approccio integrato quindi che vede le policy europee in stretta correlazione con gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti nell’ambito dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dove, tra gli altri, si identificano modelli di produzione e consumo responsabili e tutela delle risorse naturali ed energetiche.

In pochi anni si è passati infatti da una stima di impatto delle Ict nel consumo elettrico a livello mondiale pari al 4,7 %, nel 2012, ad un 8-10% nel 2015, portando il comparto delle Ict ad un tasso di emissioni di anidride carbonica al 2% e secondo alcune stime ben oltre il 4% .

Oggi più che mai quindi, risulta essenziale un approccio organico volto da un lato ad accelerare e massimizzare i processi di ottimizzazione ed efficienza energetica attraverso i servizi digitali, supportando nel contempo processi di economia circolare nel settore, ed in particolare nel comparto dell’elettronica di consumo, dove Ecodesign, smantellamento e riutilizzo siano alla base di prodotti tecnologici durevoli, efficienti e sostenibili. Ulteriori misure vedono la prosecuzione dell’ iniziativa European Battery Alliance, ma anche il supporto allo sviluppo di processori a basso consumo.

Forte accelerazione sarà inoltre destinata allo sviluppo dell’edge computing, ed interconnessione di infrastrutture cloud e edge affidabili ed efficienti sotto il profilo energetico (servizi Infrastructure-as-a-Service, Platform-as-a-Service e Software-as-a-Service). In tale contesto abbiamo visto recentemente la dichiarazione congiunta per la creazione della “European Cloud Federation” basata principalmente sullo standard proposto dall’iniziativa franco- tedesca Gaia-X.

I data center e le telecomunicazioni dovranno diventare più efficienti dal punto di vista energetico, riutilizzare l’energia di scarto e utilizzare fonti di energia rinnovabile, garantendo un minor consumo sia nel calcolo ad alte prestazioni, ma altresì in vista dell’ulteriore sviluppo delle tecnologie quantistiche.

Rendere disponibile un maggior numero di dati e migliorarne le modalità di utilizzo risulta inoltre fondamentale per far fronte alle sfide sociali, climatiche e ambientali. Nuove opportunità si ritroveranno quindi nei sistemi di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e idrico o per il monitoraggio e l’ottimizzazione delle modalità di utilizzo dell’energia e delle risorse naturali, attraverso sistemi IoT e tecnologie AI nello specifico nell’ambito delle Smart Cities.

In quest’ ottica la Commissione Europea si pone l’obiettivo di sviluppare piattaforme comuni che offrano accesso a una grande varietà di servizi cloud per la conservazione e la condivisione sicura dei dati, nonché ad applicazioni che spazieranno dall’intelligenza artificiale alla simulazione, alla modellazione. Per citarne alcuni, troveremo in particolare gli spazi comuni europei di dati GreenData4All e Destination Earth, per utilizzare l’enorme potenziale dei dati in materia di cambiamenti climatici, economia circolare, inquinamento atmosferico, biodiversità, deforestazione. Ulteriori Common European Data Spaces verranno avviati nei settori dell’energia, della mobilità, dell’agricoltura o dell’industria manifatturiera, con un unico obiettivo: mettere a sistema le conoscenze comuni, razionalizzare gli sforzi e sostenere processi virtuosi per una economia climate-neutral nel prossimo 2030.

Sostenibilità e futuro nel Rinascimento Digitale saranno temi centrali della prossima conferenza “Verso un nuovo futuro – La Ricerca e Innovazione europea in rete”“Verso un nuovo futuro – La Ricerca e Innovazione europea in rete” organizzata dall’ Apre – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, che si terrà online dal prossimo 19-23 Ottobre 2020. Una occasione unica di confronto e apprendimento sulle politiche nazionali ed europee in ricerca e innovazione, dove ospiti illustri presenteranno gli obiettivi di sviluppo sostenibile, come ad esempio nel confronto tra il Direttore per “ Intelligenza Artificiale e Industria Digitale” per il Direttorato Generale Connect presso la Commissione Europea, Lucilla Sioli, e la Prof.ssa Paola Inverardi dell’ Università degli studi dell’ Aquila. La partecipazione all’evento è gratuita, previa registrazione.

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