Contrastare la disinformazione sulla tecnologia 5G o il rischio che false affermazioni facciano “deragliare la sua ripresa economica e gli obiettivi digitali”. Questo l’obiettivo della strategia comune che l’Unione europea ha necessità di attuare, secondo le intenzioni espresse da un gruppo di 15 Paesi, tra cui Polonia e Svezia.
Dalle teorie del complotto danni già concreti allo sviluppo del 5G
Le teorie del complotto secondo cui il nuovo coronavirus potrebbe essere collegato alla tecnologia wireless hanno già avuto pesanti effetti sullo sviluppo del 5G, portando all’incendio di antenne di telefonia mobile in 10 Paesi europei e ad assalti ai manutentori negli ultimi mesi.
Un danno pesante per l’Ue a 27 Paesi, che vede il 5G come il fulcro della sua ripresa economica dalla pandemia e dell’autonomia tecnologica, con la sua promessa di consentire tutto, dalle auto a guida autonoma alla chirurgia a distanza, sino alla produzione più automatizzata.
I 15 paesi hanno elencato le loro preoccupazioni e proposte in una lettera congiunta al capo del digitale dell’Ue Margrethe Vestager, al commissario per il mercato interno Thierry Breton e al capo dei valori Vera Jourova che è stata vista da Reuters.
“È chiaro che stiamo assistendo a una crescente attività del movimento anti-5G in tutta l’Unione europea”, hanno scritto nel documento, chiedendo all’Ue di “adottare un approccio attivo, a lungo termine e sistemico” per affrontare le preoccupazioni sul 5G e campi elettromagnetici (Emf).
La proposta: più ricerca scientifica, sensibilizzazione e dibattito con gli oppositori
“Noi, come Stati membri – si legge nella lettera -, siamo disposti a contribuire a questa iniziativa a livello Ue con la nostra esperienza nazionale e le migliori pratiche per affrontare il problema della disinformazione sul 5G e sui campi elettromagnetici”.
I Paesi sollecitano in particolare una maggiore ricerca scientifica sui rischi per la salute delle persone, propongono una campagna di sensibilizzazione in tutta Europa e suggeriscono un ampio dibattito che tenga conto delle paure e delle preoccupazioni degli oppositori al 5G.
Altri firmatari della lettera includono Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo e Slovacchia.