IL RAPPORTO

Internet, connesso l’88,4% delle famiglie italiane: sprint dal lockdown

I dati Auditel-Censis rilevano un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2019, quando i nuclei “online” erano pari all’85,9%. Nei mesi di “chiusura” il 48,6% ha svolto almeno un’attività online tra smart working, lezioni a distanza o acquisti su internet

Pubblicato il 19 Ott 2020

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Il lockdown ha fatto crescere di 3 punti percentuali il numero di famiglie collegate ad Internet: si è passati dall’85,9% del totale del 2019 all’88,4% del luglio 2020. Nello stesso periodo le famiglie che possiedono il collegamento a banda larga su rete fissa sono passate dal 55,0% al 56,0%.  È quanto emerge dal terzo Rapporto Auditel-CensisL’Italia post-lockdown: la nuova normalità digitale delle famiglie italiane”, secondo cui nel 2019 erano quasi tre milioni e mezzo di famiglie non disponevano di connessione. In qualche modo, dunque, la pandemia ha spinto la domanda di connessioni.

Durante i mesi di “chiusura” inoltre, il 48,6% delle famiglie italiane (11 milioni e 800.000 famiglie), in cui vivono 32 milioni e 800.000 individui (pari al 54,3% degli italiani), ha svolto almeno un’attività online, tra smart working, lezioni a distanza o acquisti su internet. Per 8 milioni e 200.000 famiglie (e 24 milioni e 300.000 individui) si è trattato della prima volta.

Le attività online delle famiglie italiane

Nello specifico, il 31,7% delle famiglie ha fatto acquisti di prodotti non alimentari su internet, il 20,8% ha svolto attività di studio online a distanza (per il 15,2% era la prima volta), e il 17,5% ha lavorato in smart working (per l’11,3% era la prima volta). Dopo i mesi del lockdown sono aumentati sia gli italiani che si collegano ad internet, 47 milioni e 200.000 (pari all’80,6% della popolazione con più di quattro anni), sia la frequenza dei collegamenti (si collegano tutti i giorni 42 milioni e 200.000 italiani, ovvero il 72,1% della popolazione con più di quattro anni).

In aumento anche  il numero dei device utilizzati. Nel 2019 i device sono continuati a crescere, soprattutto quelli smart: sono nelle case degli italiani 112 milioni e 400.000 schermi da cui è possibile seguire programmi/contenuti televisivi tradizionali o in streaming, 600.000 in più rispetto all’anno precedente.

Gli smartphone si confermano al primo posto, con 44 milioni e 700.000 apparecchi nelle tasche degli italiani, in crescita del 2,4% rispetto al 2018, che in valori assoluti significa 1 milione e 100 mila smartphone in più. Seguono le Tv, che sono 42 milioni e 700.000,in lieve ripresa rispetto allo scorso anno (+ 1,1%) come effetto del boom delle smart tv,che ormai sono oltre 10 milioni(7 milioni e 700 mila quelle effettivamente collegate)e sono possedute dal 34,7% delle famiglie italiane. Se alle smart tv si aggiungono i dispositivi esterni che permettono di collegarsi ad internet, si arriva ad un totale di 10 milioni e 400.000 apparecchi collegati al web (+61,0% rispetto al 2018) e ad oltre 8 milioni e 300.000famiglie collegate.

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