L’INTERVENTO

Fintech e criptovalute, Ciocca (Consob): “Regole Ue saranno big bang“

Il commissario dell’authority di controllo sulla Borsa: le norme europee si baseranno su criteri del “rispetto della persona, della tutela del risparmiatore e della libertà di scelta. La sfida è nell’incrocio tra finanza, digitalizzazione e sicurezza”

Pubblicato il 23 Ott 2020

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Le nuove norme che l’Unione Europea si prepara a varare per regolare il comparto della finanza digitale, compreso il mondo delle fintech, delle criptovalute e della sicurezza informatica, potranno innescare un vero e proprio big bang nel settore. Ad affermarlo è il commissario Consob Paolo Ciocca,  intervenuto oggi al webinar sul tema dei robo advice organizzato proprio dalla Commissione nazionale per le Società e la Borsa. Si tratterà, sottolinea Ciocca, “di un salto di tutta una regione” verso una “regolazione che eleva lo standard per 500 milioni di cittadini e avrà effetti geopolitici cruciali”.

I criteri sui quali l’Ue fonderà le nuove regole, spiega il commissario, riguardano “il rispetto della persona, la tutela del risparmiatore e la libertà di scelta. L’incrocio tra finanza, digitalizzazione e sicurezza è la sfida che abbiamo di fronte. E l’Unione europea lo ha capito”.

Nella definizione di queste regole l’Italia dovrà secondo Ciocca essere in prima linea per dare il proprio contributo, “Il campo di gioco è quello comunitario ed è bene starci – aggiunge – Dobbiamo essere tra i leader di quella negoziazione perché siano tenute nel giusto conto le peculiarità dell’aspetto economico e del risparmio del nostro paese”. Ma perché l’Italia possa dare un contributo importante ci sarà bisogno “di sostegno forte anche da parte della ricerca. Per cui – spiega il commissario Consob – è essenziale il rapporto con l’università”.

Quanto poi al terreno condiviso da tecnologia e finanza, “l’Autorità di vigilanza deve studiare, comprendere, testare, applicare, regolare. Lo deve fare con la ricerca, con l’Università – avverte Ciocca – partendo dall’incrocio con la parte tecnologica, che l’autorità conosce di meno e che invece deve conoscere completamente, e la deve declinare insieme alla ricerca nel quadro degli obiettivi generali dell’attività di vigilanza, finalizzata alla tutela degli investitori e alla salvaguardia del mercato. La partnership con le Università è essenziale, a Consob questo è chiaro e ci stiamo investendo molto”.

Passando al tema della cybersecurity, “Senza sicurezza non c’è fiducia – prosegue Ciocca – E nel mondo finanziario senza fiducia non c’è finanza. La fiducia in questo nuovo mondo passa dalla sicurezza”.

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