Rilancio di Italtel, entra in scena Tim. La compagnia guidata da Gubitosi, secondo Radiocor, sta studiando la possibilità di supportare Psc della famiglia Pesce qualora quest’ultima dovesse aggiudicarsi Italtel, attualmente in concordato, al termine della procedura in corso.
Tim, uno dei partner più importanti di Italtel, nel caso in cui il piano di Psc fosse approvato, studierebbe dunque l’ipotesi di subentrare nell’azionariato della società con quote minoritarie. Anche Cisco, che al momento controlla il 19% di Italtel, secondo alcuni rumor non confermati, potrebbe avere un ruolo nel nuovo piano di rilancio.
Nei giorni scorsi, sempre secondo quanto apprende Radiocor, ci sarebbe invece stato un incontro tra i vertici di Tim e la famiglia Pesce proprio per discutere del dossier.
Lo scorso 15 settembre il cda dell’azienda guidata da Stefano Pileri ha accettato l’offerta di Psc Partecipazioni che ora dovrà lavorare per trovare un accordo con i creditori, ma anche con Exprivia (che controlla l’81% di Italtel) e Cisco (che ha il 19% delle azioni), nonché elaborare la strategia di rilancio. La quadra va trovata entro il 7 novembre, quando il piano industriale dovrà essere presentato in tribunale per l’omologa. Se l’operazione dovesse andare a buon fine, il controllo di Italtel passerebbe nelle mani di Psc.
In un’intervista a CorCom, l’Ad di Italtel Stefano Pileri spiegava i motivi della crisi e le linee di massima del piano di rilancio. “Se nel 2018 ci eravamo occupati principalmente di high level design su 6mila Comuni – ricordava Pileri nell’intervista – nel 2019 ci siamo concentrati sulla progettazione esecutiva con tutte le complessità tecniche e amministrative che questa si porta dietro. Gli enti locali necessitano di una documentazione molto dettagliata per rilasciare permessi. Non a caso il Piano Nazionale Banda UltraLarga (Bul) sta affrontando tutta una serie di difficoltà di roll-out”.
Per il 2020 l’Ad punta a una sostanziale tenuta che si basa sul contenimento dei costi e sul posizionamento sulle aree a maggiore crescita. “Su questo secondo fronte intendiamo puntare sull’innovazione e diversificare ancora di più la nostra attività, rafforzando i servizi di ingegneria, che andranno ad affiancare la più tradizionale attività di integrazione su reti e applicazioni software – puntualizzava – I driver innovativi sono il 5G, l’IoT, il cloud distribuito e la sicurezza delle reti. Sul 5G, nello specifico, Italtel ha un know how e sta facendo sviluppi in particolare nel software per core network che, abbinati con i nostri servizi di sicurezza delle reti, fanno di noi un soggetto pressoché unico nel panorama nazionale”.
Chi è Psc Partecipazioni
Psc è controllata direttamente ed indirettamente – tramite la holding PSC Partecipazioni – dalla famiglia Pesce, di cui il capostipite Emidio Pesce, padre di Umberto, Angelo e Annalisa, ne è stato il fondatore.
Nel 2014 Simest – società controllata da Cassa depositi e prestiti, l’Istituto Nazionale di Promozione controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e partecipato da oltre 60 Fondazioni bancarie – ha acquisito una quota del capitale sociale di Psc incrementando la propria partecipazione nel 2016 attraverso un ulteriore aumento di capitale riservato. Ad oggi detiene il 9,64%.
Nel 2018 Fincantieri controllata per il 71,6% da Fintecna, finanziaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha acquisito una quota del 10% del capitale sociale del Gruppo Psc mediante un aumento di capitale riservato.