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Landolina a capo di FiberCop? Tim smentisce. Intanto il governo punta allo switch off ultrabroadband

Dopo Sarmi alla presidenza si stringe il cerchio sulla poltrona più importante della newco Tim-Kkr-Fastweb. E l’esecutivo studia la possibilità di una migrazione “forzata” dal rame alla fibra nel 2025

Pubblicato il 03 Nov 2020

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Gianluca Landolina: questo il nome attorno a cui – secondo quanto riferisce il quotidiano la Repubblica – si sarebbe stretto il cerchio per la poltrona più importante della newco FiberCop, quella di amministratore delegato.

L’Ad di Cellnex Italia andrebbe dunque ad affiancare l’ex Ad di Poste Massimo Sarmi, cooptato per il ruolo di Presidente, alla guida della newco a tre Tim-Kkr-Fastweb. Ma Tim, dopo le indiscrezioni del quotidiano, in una nota precisa che “ad oggi non è stato individuato alcun nominativo e non è stata presa alcuna decisione in merito alla carica di amministratore delegato di FiberCop”, aggiungendo che “come già comunicato, la società avvierà la sua piena operatività entro il primo trimestre del 2021 e la scelta dell’amministratore delegato avverrà a ridosso della partenza della società“.

Su AccessCo, la società della fibra in cui si punta a far confluire gli asset di FiberCop e di Open Fiber, non ci sono invece novità. Enel deve ancora decidere il da farsi in merito all’offerta del fondo australiano Macquaire e al ruolo di Cdp: il fondo ha presentato un’offerta per rilevare il 50% di quota in capo alla energy company guidata da Francesco Starace, ma si sarebbe detto disponibile anche a scendere (comunque non al di sotto del 40%) per lasciare il controllo a Cdp, a cui fa capo attualmente l’altro 50% di Open Fiber.

Intanto, secondo quanto risulta al Sole 24Ore, il Governo starebbe studiando un piano che prevede lo switch off alla banda ultralarga nel 2025, ossia la migrazione “forzata” dalle reti in rame a quelle in fibra. Una mossa studiata nell’ambito delle misure di accesso ai fondi del Recovery and Resilience facility per le nuove reti.

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