Airbnb potrebbe procedere con la presentazione pubblica dei documenti per la sua Ipo già la prossima settimana, con l’obiettivo di effettuare il suo ingresso in Borsa a dicembre e raccogliere 3 miliardi di dollari. Lo rivelano all’agenzia Reuters due persone vicine all’azienda americana dell’home rental. La prossima settimana l’azienda dovrebbe dare indicazioni anche sul target di prezzo per il titolo, mentre a inizio dicembre partirebbe il roadshow per gli investitori in vista del debutto in Borsa.
Airbnb ha annunciato a fine agosto di aver presentato in via confidenziale i documenti di registrazione per l’offerta pubblica iniziale al regolatore di Borsa americano Sec. La piattaforma degli affitti brevi è stata valutata 18 miliardi di dollari dopo l’ultimo “finanziamento di emergenza” di aprile, cui hanno partecipato i fondi Silver Lake e Sixth Street Partners, che ha immesso nelle casse della società in affanno ben 2 miliardi di dollari.
La valutazione attuale è quasi la metà di quella raggiunta nel 2017, ma il 2020 è stato un anno col segno più per le Ipo negli Stati Uniti e Airbnb spera di capitalizzare il trend positivo: secondo i media Usa la quotazione potrebbe portare la valutazione dell’azienda a 30 miliardi di dollari. Le analisi indipendenti si fermano invece a circa 21 miliardi.
Fiducia per il business di Airbnb
Airbnb è decisa a sfruttare le condizioni propizie create da un inaspettato rilancio del suo business dopo la crisi Covid-19 che ha fermato l’industria dei viaggi e dell’accoglienza e pesato notevolmente sulla perdita di valore della società dell’home rental. Solo negli Stati Uniti l’industria dei viaggi ha perso 330 miliardi di dollari di entrate dall’inizio di marzo, secondo un rapporto del 13 agosto della Us Travel Association.
Lo scorso maggio Airbnb, dopo aver contratto il debito di 2 miliardi con gli investitori, ha licenziato quasi 1.900 dipendenti, ovvero circa il 25% della forza lavoro, e ridotto drasticamente la spesa in marketing.
L’azienda è tuttavia riuscita a generare un effetto rimbalzo, grazie alla corsa verso le zone rurali dei residenti delle città che avevano la possibilità di allontanarsi dai centri urbani dove l’emergenza coronavirus si è fatta sentire più drammaticamente. Airbn ha dichiarato a luglio che i clienti avevano prenotato più di un milione di notti in un solo giorno per la prima volta dal 3 marzo, anche perché i viaggiatori statunitensi hanno preferito quest’estate le case vacanze locali.
Nel frattempo l’esito probabile delle elezioni presidenziali – ovvero una maggioranza Democratica al Camera e un Senato dominato dai Repubblicani – rende Airbnb fiduciosa: un Congresso diviso probabilmente non approverà l’aumento delle tasse sulle imprese chiesto dal candidato Democratico alla presidenza Usa, Joe Biden.
L’indice Cboe, che misura la volatilità di mercato nel breve periodo ed è seguito con grande attenzione dalle aziende che programmano l’Ipo, è tornato a scendere dopo un rally di quattro mesi che ha riflettuto l’andamento delle campagne elettorali Usa 2020.
Un mercato Ipo “costruttivo”
La decisione di Airbnb di diventare pubblica arriva in un momento in cui i mercati dei capitali statunitensi marciano con un trend positivo. L’Ipo più grande finora è stata quella di Warner Music group, che ha raccolto 1,93 miliardi di dollari a giugno e portato la sua valutazione a 13,8 miliardi.
Nel settore tecnologico si sono quotati, tra gli altri, il venditore di auto usate online Vroom e la piattaforma di business intelligence ZoomInfo Technologies; entrambe hanno visto le loro azioni guadagnare valore dopo l’Ipo. Nei primi otto mesi del 2020, le offerte pubbliche iniziali delle tech companies negli Stati Uniti hanno raccolto 9,2 miliardi di dollari, secondo un’analisi di Bloomberg.
“Airbnb probabilmente ritiene che il valore perso nel corso del 2020 potrebbe essere recuperato come una società per azioni e ciò si rifletterà nel rialzo del prezzo delle azioni”, ha richiarato su Reuters Andrea Walne, partner di Manhattan Venture Partners, investitore di Airbnb.
“Pensiamo che gli investitori siano disposti a guardare oltre l’emergenza sanitaria e a valutare le società sulla base di scenari post-Covid. È un mercato Ipo costruttivo”, secondo Kathleen Smith, direttrice di Renaissance Capital.