I prossimi tre anni saranno per Inwit, secondo le previsioni del Cda e l’aggiornamento del piano industriale appena varato, un periodo di sviluppo e di crescita importante. A prospettarlo è il consiglio di amministrazione della tower company, presieduto da Emanuele Tournon, che ha approvato il resoconto intermedio di gestione sui primi nove mesi del 2020 e l’aggiornamento del piano industriale 2021-2023. Numeri che sono stati apprezzati dai mercati azionari, con un +6% registrato in apertura a piazza affari e l’avvicinamento ai massimi storici mai toccati dal titolo, i cui conti hanno superato le attese degli analisti.
L’aggiornamento del piano industriale al 2023 – si legge in una nota dell’azienda – prevede “un ambizioso programma di investimenti cumulati” per circa 600 milioni di euro, che saranno indirizzati a creare nuovi siti, a sviluppare le micro-coperture indoor e outdoor con sistemi Das (Distributed Antenna System) e small cells, alla realizzazione di backhauling in fibra ottica e all’incremento dei terreni di proprietà. Nel periodo di riferimento Inwit prevede “tutti i parametri finanziari nell’arco temporale 2021-2023 in forte crescita”, con ricavi in crescita annua media dell’8%, ebitda previsto in incremento dell’8% medio annuo nello stesso periodo. Per il recurring free cash flow è prevista una crescita del 23% medio per anno e il debito nell’arco del piano è atteso stabile con la riduzione della leva finanziaria ad un rapporto 4,6x al 2023. Le previsioni parlano anche di un dividendo, dal 2021, di 0,30 euro per azione con un incremento negli anni successivi del piano triennale del 7,5% annuo, sostanzialmente in linea con la crescita del business.
Nella stessa seduta il cda della tower company ha anche approvato un nuovo Piano di Sostenibilità 2021-2023, che vede tra i propri obiettivi più sfidanti il raggiungimento della “carbon neutrality” al 2025, attraverso la definizione di una Climate Strategy, lo sviluppo di fonti rinnovabili, l’implementazione di iniziative di efficienza energetica e l’utilizzo di energia verde.
Quanto ai conti, nei primi nove mesi del 2020 la tower company, reduce dalla recente fusione con Vodafone Towers, ha registrato ricavi a 473,5 milioni di euro, con un +62,1%), e l’ebitda a 432,4 milioni (+69,1%), mentre l’utile tocca quota 111,9 milioni, con un +13,2%. In crescita anche gli investimenti industriali, che nei primi nove mesi dell’anno sono stati pari a 77,6 milioni di euro, con un +121,3%, mentre il flusso di cassa con i suoi 227,2 milioni è cresciuto del 67,1%. In calo l’indebitamento finanziario, che è passato da 4 a 3,8 miliardi di euro. Limitando l’analisi al terzo trimestre, i ricavi si sono attestati sui 186,1 milioni, con un +0,9 rispetto al trimestre precedente, mentre l’ebitda è cresciuto dello 0,7% a 172,8 milioni di euro e gli utili hanno toccato i 40,3 milioni di euro (+5,7%).
Dal punto di vista dei risultati industriali, i dati evidenziano la crescita delle ospitalità sui siti (+510) da principali operatori mobili ed Fwa, e la realizzazione di oltre 600 nuove unità relative a sistemi Das (distribuited antenna systems) per micro-copertura indoor.
“Il piano industriale 2021-23 – dichiara l’ad Giovanni Ferigo – approvato oggi dal consiglio di amministrazione prevede una forte crescita della società nel prossimo triennio: investiremo circa 600 milioni di euro per sostenere il nostro business, a supporto di tutti gli operatori, garantendo al contempo alla società un incremento dei risultati finanziari, una riduzione della leva finanziaria e un’importante politica dei dividendi. Siamo pronti a giocare un ruolo da protagonisti nella trasformazione digitale a supporto degli operatori nello sviluppo di nuove infrastrutture per l’implementazione del 5G, dell’fwae delle micro-copertura con Das e small cell, presidiando anche le opportunità tecnologiche del futuro. Ci siano anche dotati di un nuovo impianto di sostenibilità con obiettivi rilevanti come la carbon neutrality al 2025 e la definizione della climate strategy”.