È in orbita il primo satellite “sperimentale” dedicato alle comunicazioni in 6G, la sesta generazione mobile che secondo roadmap sarà lanciata nel 2030. Ed è la Cina il Paese a battere tutti sul tempo. L’annuncio su Twitter è stato fatto dall’Ambasciata cinese negli Usa: il satellite 6G è uno dei 13 a bordo del razzo Long March-6, lanciato in orbita il 6 novembre dal Taiyuan Satellite Launch Center nella provincia dello Shanxi.
Il satellite da 70 kg utilizzerà lo spettro terahertz ad alta frequenza: in particolare saranno testate applicazioni nel campo delle smart city, della protezione ambientale e della prevenzione dei disastri, a partire dal monitoraggio delle colture e degli incendi boschivi, riferisce il China Global Television Network.
Stando a indiscrezioni l‘Itu-R (l’agenzia dell’Onu che si occupa di standard Tlc) inizierà a lavorare sul 6G nel 2021, e lo standard dovrebbe essere rilasciato già nel 2028, aprendo la porta alle prime implementazioni in dieci anni. Il 6G avrà un throughput di dati 100 volte superiore al 5G e una latenza inferiore al millisecondo. A metà ottobre gli operatori statunitensi Verizon, AT&T, T-Mobile US e US Cellular si sono uniti ad altri operatori nella Next G Alliance, con l’obiettivo proprio di guidare lo sviluppo del 6G e fare del Nord America il leader globale nella tecnologia.
Ntt Docomo in Giappone ha avviato i primi passi per sviluppare la tecnologia 6G a gennaio con l’obiettivo di un lancio commerciale entro il 2030, e a maggio China Unicom e Zte hanno firmato un accordo strategico per sviluppare tecnologie 6G.