IL CASO

BT Italia: 21 rinvii a giudizio e una condanna a reclusione

Il Gup accoglie le richieste dei Pm. Dibattimento fissato al 26 gennaio. Le accuse: false comunicazioni sociali ed emissioni di fatture false per 58 milioni di euro

Pubblicato il 10 Nov 2020

BT

Rinvio a giudizio per i 21 imputati, azienda compresa, e una condanna a un anno di reclusione per una persona: questa la decisione del Gup di Milano Manuela Cannavale in merito alla vicenda della compagnia di telecomunicazioni BT Italia. False comunicazioni sociali (per gli anni 2013 e 2014 è stata dichiarata la prescrizione) ed emissioni di fatture false per 58 milioni di euro le principali accuse.

De 23 imputati, 19 sono ex manager ed ex dirigenti di BT Italia, 3 sono amministratori, gestori o referenti di Gomedia Consulting e uno è il revisore legale di Pwc.

Il giudice ha accolto la richiesta dei pm Silvia Bonardi e Monia Di Marco e ha fissato il dibattimento al 26 gennaio davanti alla seconda sezione penale del Tribunale.

L’inchiesta era stata chiusa a febbraio dello scorso anno: le indagini erano state aperte a seguito delle dichiarazioni dell’allora Ad Gavin Patterson, che nel gennaio 2017 aveva denunciato presunte irregolarità contabili per le attività in Italia che avevano portato, nell’autunno 2016, all’allontanamento dei vertici della controllata italiana e al taglio delle stime su ricavi e utili, causati da un ammanco di 530 milioni di sterline.

I bilanci contestati a BT Italia sono quelli degli esercizi dal 2012 al 2016. “Al fine di conseguire un ingiusto profitto, consistito nel sistematico raggiungimento del margine operativo lordo della società utilizzando appostazioni contabili del tutto artificiosi”, si legge nelle 32 pagine dell’avviso di chiusura indagini, gli indagati cui è contestato questo episodio, avrebbero effettuato una “sistematica sovrastima degli stanziamenti relativi alle fatture da emettere”, e una “irregolare contabilizzazione di fatture duplicate, ovvero riferite a clienti cessati, o irregolari”. Il documento parla anche di una “sistematica sottovalutazione degli accantonamenti da imputare al fondo svalutazione crediti” e l’iscrizione “nell’attivo dello stato patrimoniale di crediti inesistenti”, o “registrazioni contabili prive di documentazione”.

Rinvii a giudizio: a processo anche Sciolla, un anno di reclusione per Truzzoli

Come si evince dal decreto che dispone il rinvio a giudizio sono usciti dal procedimento l’ex amministratore delegato Gianluca Cimini, morto la scorsa estate, e l’ex presidente di Bt Italia Luis Satorre Alvarez per prescrizione. Tra le persone mandate a processo ci sono Corrado Sciolla, successore di Satorre Alvarez alla presidenza di Bt Italia, gli ex direttori finanziari Luca Sebastiani e Alessandro Clerici, e gli ex responsabili delle fatturazioni Giacomo Inganamorte e Antonio Giulio Guarini. E anche Andrea Alessandri, come revisore di PriceWaterhousecoopers ed ex responsabile del team di revisione dei bilanci di Bt Italia, che risponde di falsità nelle relazioni o nelle comunicazione dei responsabili della revisione legale.

L’ex direttore finanziario Stefania Truzzoli è stata condannata in abbreviato a un anno di reclusione (pena sospesa) per falso in bilancio mentre è stata assolta per frode in pubbliche forniture.

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