STRATEGIE

Tim, utile netto a +38%. FiberCop e la newco dei Data center al via nel 2021

Migliora l’indebitamento finanziario. Gli indicatori commerciali confermano l’efficacia e la sostenibilità della strategia mirata alla stabilizzazione di revenue ed Ebitda. In rapido progresso 5G, cloud e IoT. Torna alla crescita Tim Brasil. Rete unica Tlc, Gubitosi: “Dialogo costante con Governo e Cdp, aspettiamo soci Open Fiber”. La Borsa premia i risultati

Pubblicato il 10 Nov 2020

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È un terzo trimestre in recupero quello di Tim. I ricavi a 11,7 miliardi di euro, risultano in calo del 5% anno su anno ma in miglioramento di 5 punti percentuali rispetto al secondo trimestre nonostante il perdurare dell’emergenza Covid-19. E non a caso la Borsa premia i risultati: il titolo in apertura di contrattazione è salito del 3%.

L’utile netto balza del 38% anno su anno, l’Ebitda organico si attesta 5,3 miliardi di primo nove mesi 2020, pari a un -7,3%, ma risulta stabile nel terzo trimestre in Italia e torna a crescere in Brasile (+3,2% YoY). E migliora l’indebitamento finanziario netto After Lease: 20,7 miliardi di euro, e si scende a 19,1 miliardi di euro considerando l’operazione Ardian, che avrà un controvalore complessivo nel quarto trimestre per 1,6 miliardi.

L’equity free cash flow è pari a 1,7 miliardi nei nove mesi e nel terzo trimestre è in crescita rispetto al secondo (688 milioni di euro, +11,7% anno su anno). E continua il trend di marcata riduzione dei costi, in particolare sul fronte domestico (-9,1% anno su anno). Prosegue la eazionalizzazione della spesa (-5,0% anno), focalizzata sulla diffusione dell’Ultrabraoadband, sull’apertura di nuovi cabinet nelle aree bianche e sullo sviluppo della rete mobile in Brasile.

Quarto trimestre: atteso un rialzo. 2021 in crescita

“Il quarto trimestre sarà migliore del terzo e il 2021 ancora migliore”, annuncia l’Ad Luigi Gubitosi nel confermare la guidance, che prevede un debito sotto i 18 miliardi entro il 2021 e al netto della cessione a Kkr. Gubitosi ha sottolineato che la compagnia procede verso la stabilizzazione della base clienti, anche se “il nostro obiettivo non è la stabilizzazione, ma la crescita”.  Il manager sottolinea che, anche grazie al lockdown, “c’è stata un’inversione nelle linee fisse e anche nella sostituzione fisso-mobile”.

Avanti tutta su FiberCop e AccessCo

Prosegue il percorso per l’avvio dell’operatività di FiberCop, prevista per il primo trimestre 2021 una volta ottenute le autorizzazioni richieste. “‘Non ci aspettiamo nessun ritardo, lo scorporo della rete secondaria avverrà entro fine anno“, puntualizza l’Ad Luigi Gubitosi.

Al contempo prosegue il lavoro per la creazione della Rete Unica (AccessCo): Tim è pronta a partire con la rete unica, non appena lo decideranno gli azionisti di Open Fiber – sottolinea l’Ad Luigi Gubitosi -.  La rete unica è pronta da un punto di vista tecnico, gli advisor sono nominati e le discussioni per lo sviluppo della rete unica vanno avanti con Cdp e con il Governo”. Enel ha annunciato pubblicamente – ricorda Gubitosi – che ha ricevuto un’offerta da Macquarie. “Hanno detto che la stavano esaminando. Sono passati un paio di mesi e la avranno imparata a memoria l’offerta. Aspettiamo la loro decisione. Il governo ha ripetuto varie volte che è arrivato il momento di prendere una decisione e di dibattere questa cosa. Forse è arrivato il momento di fare un passo avanti e capiremo se ci sono le condizioni per arrivare a una singola rete”.

Relativamente alla due diligence Gubitosi puntualizza che “quando dovremo fare una valutazione incrociata dovrà essere sulla base degli stessi standard. Ecco perchè abbiamo chiamato un gruppo di persone che valutano, che cerceranno di capite quali sono i criteri comuni che tipo di Arpu ci aspettiamo di avere nel 2027 e quale la crescita di mercato generale”. “Non sappiamo quale sia la valutazione dell’Open Fiber nell’ambito di questa offerta però certamente qualsiasi tipo di combinazione deve implicare che si usi lo stesso metro”. “Le sinergie da sole – aggiunge il manager – garantirebbero un aumento di evaluation. Poi naturalmente bisogna tenere in considerazione cosa succede a livello di primary. Partire da una rete fibra e rame che si trasforma in fibra sortisce multipli diversi”.

Newco dei Data Center: fatturato pro-forma a 500 milioni

Il Consiglio di Amministrazione di Tim, riunitosi sotto la presidenza di Salvatore Rossi, oltre ai risultati finanziari, manda avanti la creazione della Newco dedicata alla gestione dei Data Center di Gruppo, che sarà operativa a partire dal primo trimestre 2021 a valle dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Il fatturato pro-forma 2020 è atteso nell’ordine di circa 500 milioni di euro, con una crescita prevista di oltre il 20% all’anno. Grazie alla partnership con Google Cloud nei primi nove mesi dell’anno sono stati acquisiti importanti clienti per l’offerta di servizi congiunti alle imprese. “Nei prossimi quattro anni è prevista una crescita in media del 20%, per arrivare a un fatturato di un miliardo nel 2024 e un ebitda attorno a 400 milioni”, annuncia Gubitosi.

Potenziamento dell’Fwa in attesa del 5G

“Nel 2021 il contributo del 5G ci sarà, ma non pensiamo di basarci su questo la stabilizzazione dei conti. Siamo solo agli inizi”. Gubitosi annuncia un potenziamento dell’uso dell’Fwa “che vogliamo usare sempre di più: è efficace e ha un buon profilo sul piano dei costi e della redditività. Un po’ di domanda di 5G arriverà dal Business to business nei distretti industriali. Non ci aspettiamo invece una forte domanda di 5G dal fronte consumer”.

Riflettori sul Brasile e sull’operazione Oi

In Brasile Tim., insieme a Vivo e Claro, ha presentato un’offerta vincolante di 16,5 miliardi di Reais (2,7 miliardi di euro) per le attività mobili del Gruppo Oi. Il consorzio è stato ammesso con la qualifica di “stalking horse” (diritto di rilancio in caso di offerte più elevate eventualmente presentate da concorrenti) all’asta prevista entro metà dicembre 2020.

“Tim Brasil è un valore per i nostri azionisti”, puntualizza Gubitosi. “Vogliamo che la società diventi leader o tra i leader di mercato. Certo in Brasile ci sono poche compagnie, ma essere leader per noi significa guadagnare di più, essere più efficienti”.

I risultati del terzo trimestre 2020 in dettaglio

In Italia, migliorano le prestazioni del mobile in termini di “number portability”, con un flusso verso altri operatori (43 mila linee) che si riduce al minimo degli ultimi due anni.

Il numero complessivo delle linee mobili di Tim si è attestato a 30,2 milioni a fine settembre, “in leggera flessione per l’impatto del lockdown sulle linee “Machine to Machine”, a sua volta legato all’andamento di altri settori industriali e in particolare quello automotive”, spiega l’azienda. Sostanzialmente stabili invece le cosiddette linee “human calling”, ovvero i clienti attivi che utilizzano regolarmente il servizio.

Nel fisso la migrazione della base clienti verso la banda ultralarga è stata favorita anche dalla maggiore disponibilità di linee nelle aree bianche, nelle quali Tim ha aperto 10 mila nuovi cabinet allargando l’accesso alla fibra in modalità FTTx al 65% delle aree bianche del Paese con l’obiettivo di raggiungere complessivamente il 90% delle famiglie italiane con linea fissa entro fine anno.

Cresciute del 72% YoY le nuove attivazioni in fibra di Tim. In totale sono state attivate 320 mila nuove linee UBB retail e wholesale, nonostante la bassa stagionalità. Il numero complessivo di linee ultrabroadband è pertanto salito a 8,2 milioni di unità con un incremento del 23% YoY.

Nel terzo trimestre 2020 i ricavi di Gruppo si sono attestati a 3,9 miliardi di euro (-5% YoY organico) con un trend in miglioramento (+5 punti percentuali) rispetto al trimestre precedente. I ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,5 miliardi di euro, con un trend rispetto all’anno precedente (-6,4%) anch’esso in miglioramento sul secondo trimestre (-8,2%).

Nel segmento Business accelera ulteriormente la crescita dei ricavi (+18% YoY) legati ai servizi innovativi (ICT, Cloud, soluzioni IT), anche grazie al contributo positivo della partnership con Google Cloud e al buon esito di importanti trattative con grandi clienti.

Nel Wholesale Domestico i ricavi da servizi sono aumentati dell’1,7%, beneficiando della continua migrazione dei clienti verso l’ultrabroadband.

L’Ebitda organico di Gruppo è stato di 1,8 miliardi di euro (-7,9% YoY) e quello della Business Unit Domestic 1,4 miliardi di euro (-9,7% YoY), entrambi stabili rispetto al trimestre precedente. “Tale andamento, da una parte, ha risentito degli impatti del Covid-19 e della diversa distribuzione delle giornate del contratto di espansione che sono state tutte anticipate e fruite nel secondo trimestre 2020. Dall’altra parte, ha beneficiato del contenimento dei costi, con una riduzione del 11% YoY. dell’addressable cost base. Al netto di queste discontinuità anche per l’Ebitda l’andamento del terzo trimestre sarebbe stato migliore di quello del secondo trimestre”, spiega l’azienda.

L’Ebitda After Lease è stato di 1,6 miliardi di euro (-8,2% YoY): 1,3 miliardi di euro a livello domestico (-9,7% YoY) e 0,3 miliardi di euro per Tim Brasil (+0,5% YoY).

A livello di Gruppo gli investimenti del secondo trimestre si sono attestati a 752 milioni di euro, in linea con gli obiettivi dell’anno, nonostante l’accelerazione impressa al piano di copertura delle aree bianche.  Il risultato netto reported attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 500 milioni di euro nel terzo trimestre e a 1.178 milioni di euro nei nove mesi (+38% YoY).

Azionariato diffuso per i dipendenti: adesione pari allo 0,84% del capitale ordinario

L’azienda rende noto che lo scorso 30 ottobre si è chiuso il periodo di adesione al Piano di Azionariato Diffuso (PAD) riservato al personale dipendente del Gruppo. A fronte di una richiesta complessiva superiore all’emissione deliberata dall’Assemblea di Tim, sono state allocate tutte le 127,5 milioni di azioni al servizio del piano, pari allo 0,84% del Capitale ordinario (0,6% del capitale complessivo incluse le azioni di risparmio).

“Il successo dell’offerta – sottolinea l’azienda – conferma la bontà del progetto e la fiducia espressa dall’intera popolazione aziendale nei confronti del Gruppo”.

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