RETE UNICA TLC

AccessCo, si stringe il cerchio sul “perimetro” tecnico: in campo Italtel e Altman Solon

I due advisor, uno per Tim l’altro per Open Fiber, sono chiamati a effettuare la ricognizione degli asset propedeutica alla due diligence del progetto di conferimento nella newco delle reti delle risorse di rete di FiberCop e della wholesale company di Enel-Cdp

Pubblicato il 12 Nov 2020

fibra-ottica

Sono Italtel e Altman Solon i due “advisor” proposti rispettivamente da Tim e Open Fiber per l’analisi del perimetro tecnico degli asset da conferire nella newco AccessCo. Analisi propedeutica alla due diligence del progetto che sortirà appunto il conferimento nella newco delle reti delle risorse di rete di FiberCop (la newco Tim-Kkr-Fastweb) e della wholesale company di Enel-Cdp. Secondo quanto risulta a CorCom le due società avrebbero dunque trovato la quadra e avrebbero optato per un advisor a testa. La prima ipotesi – sempre secondo quanto risulta a CorCom – era optare per un advisor unico “super partes”. Ma la scelta di Tim su Italtel  ha spinto alla proposta di un advisor da parte della società guidata da Elisabetta Ripa che ha scelto Altman Solon.

Enel dovrà sciogliere la riserva su Macquaire

Nonostante Enel – azionista al 50% di Open Fiber (l’altro 50% è in capo a Cassa Depositi e prestiti) – non abbia ancora sciolto la riserva sull’offerta presentata da Macquaire per rilevare l’intera quota (o almeno il 40% nel caso di salita di quota azionaria da parte della Cassa per acquisire la maggioranza di Open Fiber) si va avanti dunque con il progetto.

In occasione della presentazione agli analisti dei dati della trimestrale l’Ad di Tim Luigi Gubitosi ha detto che “Tim è pronta a partire con la rete unica, non appena lo decideranno gli azionisti di Open Fiber. La rete unica è pronta da un punto di vista tecnico, gli advisor sono nominati e le discussioni per lo sviluppo della rete unica vanno avanti con Cdp e con il Governo”. Enel ha annunciato pubblicamente – ricorda Gubitosi – che ha ricevuto un’offerta da Macquarie. “Hanno detto che la stavano esaminando. Sono passati un paio di mesi e la avranno imparata a memoria l’offerta. Aspettiamo la loro decisione. Il governo ha ripetuto varie volte che è arrivato il momento di prendere una decisione e di dibattere questa cosa. Forse è arrivato il momento di fare un passo avanti e capiremo se ci sono le condizioni per arrivare a una singola rete”.

“Non sappiamo quale sia la valutazione dell’Open Fiber nell’ambito di questa offerta però certamente qualsiasi tipo di combinazione deve implicare che si usi lo stesso metro – ha aggiunto Gubitosi -. Le sinergie da sole garantirebbero un aumento di evaluation. Poi naturalmente bisogna tenere in considerazione cosa succede a livello di primary. Partire da una rete fibra e rame che si trasforma in fibra sortisce multipli diversi“.

FiberCop, scorporo entro fine anno

Intanto si va avanti sul progetto FiberCop, la cui operatività è prevista per il primo trimestre 2021 una volta ottenute le autorizzazioni richieste. “‘Non ci aspettiamo nessun ritardo, lo scorporo della rete secondaria avverrà entro fine anno”, ha detto Gubitosi. Alla presidenza di FiberCop andrà l’ex Ad di Poste Massimo Sarmi. Ancora da nominare l’amministratore delegato, Tim ha smentito che si tratti di Landolina.

Banda ultralarga, salgono a 3.000 i comuni con nuova copertura

Tim ha intanto reso noto lo stato dei lavori relativamente al piano di upgrade ultrabroadband: salgono a circa 3.000 i comuni italiani che in otto mesi hanno beneficiato degli interventi di copertura. A ottobre sono stati effettuati interventi di cablaggio effettuati in 283 comuni soprattutto nelle “aree bianche”. L’azienda conferma l’obiettivo di chiudere il digital divide in Italia entro il 2021 e ad oggi sono oltre 4.800 i comuni italiani in cui sono disponibili i servizi a banda ultralarga. “Tim continuerà anche nei prossimi mesi ad intensificare i propri programmi di cablaggio per portare entro dicembre 2020 la fibra al 90% delle famiglie che utilizzano la rete fissa, concentrando i propri sforzi prevalentemente nelle zone rurali o a bassa densità abitativa del Paese – si legge in una nota -. In particolare, i comuni che entro l’anno verranno raggiunti dalla banda ultralarga saranno oltre 5.000, con l’obiettivo di abilitare alla vita digitale circa il 75% delle famiglie residenti nelle “aree bianche” che hanno una linea fissa attiva”.

Per assicurare connessioni ultrabroadband anche alle famiglie che non saranno raggiunte dalla fibra, Tim conferma il proprio impegno di copertura in banda ultralarga grazie all’utilizzo della tecnologia Fwa (Fixed Wireless Access).

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