L’ACCORDO

Automotive, sarà Bt a “firmare” la rete Sd-Wan di Fca

L’operatore realizzerà l’infrastruttura in Europa. L’azienda avrà la possibilità di scegliere la connettività migliore e su misura per ogni applicazione. Saranno connessi 95 siti, compresi gli 11 stabilimenti di produzione

Pubblicato il 18 Nov 2020

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Sarà Bt realizzare in Europa la nuova infrastruttura Sd-Wan per Fiat Chrysler Automobiles. L’operatore, che è il principale fornitore di telecomunicazioni e reti del Regno Unito oltre che un player presente su scala globale, fornirà ad Fca una infrastruttura di rete agile e ottimizzata per il cloud, che consentirà maggiori possibilità di scelta e controllo sulla gestione della rete.

Grazie alla nuova infrastruttura Software defined wide area network Fca potrà abilitare una user experience ottimale per i propri dipendenti, per i dispositivi e per i macchinari dell’azienda, interconnettendo i 95 siti collegati tra i quali 11 stabilimenti di produzione.

La soluzione sarà implementata su un’infrastruttura ibrida che garantirà a Fca la possibilità di scegliere la connettività migliore e su misura per ogni applicazione, dalla connessione Internet per la navigazione Web alla rete globale Mpls di Bt per dati sensibili e applicazioni critiche.

Nai giorni scorsi intanto il Gup di Milano Manuela Cannavale ha disposto il rinvio a giudizio per i 21 imputati, azienda compresa, e una condanna a un anno di reclusione in merito alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto Bt per false comunicazioni sociali ed emissioni di fatture false per 58 milioni. Dei 23 imputati, 19 sono ex manager ed ex dirigenti di BT Italia, 3 sono amministratori, gestori o referenti di Gomedia Consulting e uno è il revisore legale di Pwc. Il giudice ha accolto la richiesta dei pm Silvia Bonardi e Monia Di Marco e ha fissato il dibattimento al 26 gennaio davanti alla seconda sezione penale del Tribunale.

L’inchiesta era stata chiusa a febbraio dello scorso anno: le indagini erano state aperte a seguito delle dichiarazioni dell’allora Ad Gavin Patterson, che nel gennaio 2017 aveva denunciato presunte irregolarità contabili per le attività in Italia che avevano portato, nell’autunno 2016, all’allontanamento dei vertici della controllata italiana e al taglio delle stime su ricavi e utili, causati da un ammanco di 530 milioni di sterline.

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