Forte accelerazione degli investimenti in Italia (8,9 miliardi di euro +22% rispetto al piano precedente) e sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative e digitali a supporto della transizione energetica. Questi alcuni dei pilastri del Piano industriale 2021-2025 presentato da Terna e con cui il gruppo punta a confermare e rafforzare il suo ruolo centrale di regista e abilitatore del sistema energetico italiano e della transizione energetica, principale realtà in grado di consentire al nostro Paese di raggiungere gli obiettivi del Green New Deal europeo e del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, prima fra tutti la riduzione del 55% delle emissioni al 2030, per arrivare a zero emissioni al 2050.
Terna preve anche ricavi in aumento a 3 miliardi di euro nel 2025; Ebitda a 2,21 miliardi di euro nel 2025; utile netto a 1 miliardo di euro nel 2025.
Il Piano è stato esaminato e approvato dal Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi la presidenza di Valentina Bosetti e presentato dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma.
L’investimento più alto di sempre per il nostro Paese
Le fondamenta su cui si basa il nuovo Piano sono gli investimenti sostenibili nella rete di trasmissione nazionale, finalizzati all’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili e all’incremento della sicurezza e resilienza del sistema, con l’obiettivo di risolvere le congestioni di rete e potenziare le dorsali indispensabili al trasporto dell’energia dai luoghi di produzione a quelli di consumo. Un traguardo che sarà possibile ottenere anche grazie al rafforzamento dei collegamenti Nord-Sud e con le isole e delle interconnessioni internazionali.
Per raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei sul clima, fornendo allo stesso tempo un contributo decisivo al rilancio dell’economia post-Covid, Terna ha quindi deciso di imprimere una forte accelerazione agli investimenti nelle attività regolate in Italia: la cifra di 8,9 miliardi di euro rappresenta il livello più alto mai previsto da Terna per il nostro Paese. In base ai criteri della Tassonomia europea in corso di definizione, il 95% di questi impieghi sono per loro natura sostenibili. È previsto che tali investimenti abbiano un importante effetto moltiplicatore sia in termini di crescita del Prodotto interno lordo, sia di creazione di nuovi posti di lavoro: secondo recenti studi, ogni miliardo di investimenti in infrastrutture ne genera fra due e tre in termini di Pil e circa mille nuovi posti di lavoro.
“Attraverso questo Piano Industriale vogliamo rafforzare il fondamentale ruolo di Terna non solo per il sistema elettrico nazionale, ma per tutto il nostro Paese, con uno sguardo al contesto mediterraneo di cui l’Italia è il naturale hub energetico”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore delegato di Terna. “Gli investimenti che metteremo in campo nei prossimi cinque anni rappresentano un formidabile volano per la ripresa e porteranno benefici a tutti gli italiani: è fondamentale agire oggi per consegnare alle prossime generazioni un sistema elettrico sempre più affidabile, efficiente e decarbonizzato. L’Italia ha delle opportunità eccezionali: Terna, regista e guida del sistema elettrico, vuole renderle possibili”.
Le attività di sviluppo saranno focalizzate lungo tre direttrici strategiche: Attività regolate Italia, Attività non regolate e Internazionale.
Le attività regolate in Italia: sostenibilità e tecnologia
Per quanto riguarda le attività regolate in Italia, che continuano a rappresentare il core business del Gruppo, Terna prevede di investire 8,9 miliardi di euro per sviluppare, ammodernare e rafforzare la rete di trasmissione elettrica nazionale, confermando il ruolo di Terna quale abilitatore di un sistema elettrico sempre più articolato, sostenibile e tecnologicamente avanzato. Tali investimenti genereranno importanti benefici per tutto il sistema, ben superiori al loro costo.
Per lo sviluppo della rete elettrica nazionale saranno previsti 5,4 miliardi di euro di investimenti finalizzati a incrementare la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato risolvendo le congestioni attualmente presenti, a razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese e ad incrementare le interconnessioni con l’estero. Tra i più importanti progetti previsti dal Piano Industriale 2021-2025 vi sono il Tyrrhenian Link – l’interconnessione tra Campania, Sicilia e Sardegna che contribuirà alla decarbonizzazione della Sardegna, integrando diverse zone di mercato con importanti benefici in termini di efficienza; l’elettrodotto che unirà la zona di Colunga (provincia di Bologna) a quella di Calenzano (provincia di Firenze), assicurando così un notevole aumento della capacità di scambio fra Centro-Sud e Centro-Nord; l’elettrodotto che unirà le due sponde della Sicilia da Chiaramonte Gulfi (provincia di Ragusa) a Ciminna (provincia di Palermo) migliorando la qualità e la continuità della fornitura elettrica nella Regione; nonché il SA.CO.I.3, il rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana.
Alle attività di rinnovo ed efficienza degli asset saranno dedicati 2,4 miliardi di euro, destinati principalmente al miglioramento della qualità del servizio e dei processi, nonché allo sviluppo di soluzioni sostenibili della rete elettrica.
Al piano di Sicurezza saranno dedicati 1,2 miliardi di euro, destinati principalmente a sostenere gli interventi necessari alla regolazione della tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico, quali, ad esempio, l’installazione dei compensatori sincroni nei punti più critici della rete. Sempre all’interno di questo piano sono state previste anche tutte le azioni necessarie per fronteggiare i rischi connessi al verificarsi di eventi climatici sempre più estremi, la cui frequenza si è intensificata negli ultimi anni a seguito dei cambiamenti climatici, attraverso investimenti mirati e soluzioni innovative, capaci pure di incidere positivamente sull’aumento della resilienza del sistema elettrico.
Il nuovo Piano pone inoltre grande attenzione a impieghi che, pur attraverso un limitato uso di capitale, possano portare grandi benefici sia per la soluzione di problematiche di rete sia in termini di efficienza complessiva del mercato.
Grazie a tutti gli investimenti previsti, il valore degli asset regolati (RAB) raggiungerà i 21,8 miliardi di euro nel 2025, con un Cagr nell’arco di Piano pari al 6%, in forte crescita rispetto al Piano precedente. A fine 2021 la RAB sarà pari a 16,7 miliardi di euro, mentre a fine 2020 il dato è previsto si attesti a 16,1 miliardi di euro.
Accelerazione sulla smart grid
Le attività non regolate saranno volte a sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e digitali a supporto della transizione energetica, in piena coerenza con il core business del Gruppo. In particolare, tali attività includono:
- le Energy Solutions, servizi sulle infrastrutture in alta tensione e smart grid, nonché servizi di efficienza energetica offerti tramite Avvenia;
- l’offerta di connettività, di fibra spenta nonché dei servizi di housing e hosting per gli operatori di telecomunicazioni;
- le attività industriali nel campo dei trasformatori di potenza e dei cavi terrestri offerte da Tamini e Brugg, il cui sviluppo consentirà di rendere ancor più efficiente il percorso di internalizzazione di competenze distintive già avviato da Terna.
Si prevede che le attività non regolate apporteranno un contributo all’Ebitda del Gruppo pari a circa 450 milioni di euro cumulati nell’arco di Piano, a fronte di un limitato impegno in termini di investimenti e rischio.
Nuovi progetti per l’espansione internazionale
Per quanto riguarda le attività internazionali, Terna è oggi attiva in alcuni Paesi dell’America Latina, dove punta a mantenere la sua presenza con l’obiettivo di valorizzare le proprie competenze e incrementare il know how nelle reti internazionali ad alta e altissima tensione.
Oltre ai progetti in essere in Brasile, Perù e Uruguay, il Piano Industriale 2021-2025 prevede di cogliere nuove opportunità capaci di portare un’ulteriore crescita in termini di Ebitda a fronte di bassi livelli di rischio e impiego di capitale contenuto. In particolare, Terna prevede di investire nell’arco di Piano fino a un massimo di 300 milioni di euro in nuovi progetti.
Terna si aspetta quindi che, complessivamente, le attività internazionali apporteranno al Gruppo un contributo cumulato in termini di Ebitda superiore a 200 milioni di euro nel periodo di Piano.
Innovazione e digitalizzazione
Nei prossimi cinque anni, le nuove tecnologie e la digitalizzazione avranno per Terna una sempre maggiore importanza, assumendo via via un ruolo ancor più centrale, perché ormai questi elementi sono imprescindibili per abilitare la transizione energetica a beneficio di tutto il sistema.
In particolare, Terna dedicherà circa 900 milioni di euro, degli 8,9 complessivi, alla digitalizzazione e all’innovazione, proseguendo nelle attività di controllo da remoto delle stazioni elettriche e delle principali infrastrutture, attraverso l’installazione di sistemi di sensoristica, monitoraggio e diagnostica, anche di tipo predittivo, a beneficio della sicurezza della rete e del territorio. L’innovazione e le nuove tecnologie consentiranno inoltre di generare valore per tutto il sistema e il mercato.
Terna cerca talenti: un vista nuove assunzioni
Fondamentali per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi che il Gruppo si è posto saranno le persone di Terna, con le loro straordinarie competenze: il Piano Industriale prevede una importante creazione di posti di lavoro. È infatti previsto che gli organici dell’azienda possano crescere del 10% già nei primi tre anni, superando le 5.000 unità.
L’attuale complesso scenario impone anche nuovi modelli di organizzazione, resi possibili dalle nuove tecnologie: questo comporterà una possibile ottimizzazione delle sedi e dell’utilizzo delle stesse, ad esempio tramite uffici virtuali, uffici distribuiti e forme di coworking in grado di garantire al contempo la funzionalità del lavoro e i benefici logistici e di qualità della vita.
A tal fine, Terna ha già costituito uno Steering Committee i cui risultati inizieranno a concretizzarsi già a partire dalla prima metà del 2021.
I risultati attese dal Piano industriale 2021-2025
I ricavi di Gruppo nel 2025 sono previsti in crescita a 3,04 miliardi di euro e l’Ebitda a 2,21 miliardi di euro, con una crescita media annua (CAGR) nell’arco di Piano di entrambi gli indicatori di oltre il 4%.
Nel 2021, in particolare, è previsto che i ricavi crescano a 2,57 miliardi di euro e l’Ebitda a 1,84 miliardi di euro.
Previsto in miglioramento anche l’utile netto di gruppo che porterà a un utile per azione (Eps) di 39 centesimi di euro nel 2021 e di 49 centesimi nel 2025, con una crescita media annua nell’arco di Piano di oltre il 5%.
Per quanto riguarda la politica dei dividendi, dal 2021 al 2023 si prevede un Cagr del dividendo per azione (Dps) pari all’8%, rispetto al dividendo di competenza dell’esercizio 2020. Per gli anni 2024 e 2025 si prevede un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2023.
È previsto che gli investimenti complessivi di fruppo nel periodo 2021-2025 siano pari a 9,2 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi nel 2021.
Nonostante l’accelerazione degli investimenti, Terna punta a preservare una solida e sostenibile struttura del capitale, anche attraverso eventuali azioni sul fronte del debito, con l’obiettivo di mantenere l’attuale livello di rating, un costo del debito netto pari al 1,3% e un rapporto debito netto / RAB inferiore al 60% nell’arco di Piano.