L'APPROFONDIMENTO

Un Piano Marshall per il 5G: così l’Italia potrà fare il salto nell’era digitale

Il webinar Anci-Inwit “Futuro in Comune” ha acceso i riflettori sulla necessità di azioni e piani condivisi fra Governo, PA locali, imprese e mondo della formazione. Determinante spingere gli investimenti nella messa a punto di servizi innovativi attraverso competenze adeguate e una Legge Obiettivo

Pubblicato il 24 Nov 2020

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Il 5G è il futuro della digitalizzazione dell’Italia e questa digitalizzazione è strettamente legata all’infrastruttura e al lavoro congiunto di governo, imprese e Pmi, sistema formativo, Pubblica amministrazione, Comuni. Questi i temi al centro del webinar organizzato da Anci e Inwit “Futuro in Comune: l’infrastruttura 5G per la digitalizzazione del Paese”. Aperto dall’intervento dell’on. Mirella Liuzzi, sottosegretario di Stato-Ministero dello sviluppo economico, l’evento ha visto snodarsi gli interventi di Giovanni Ferigo, Ad di Inwit, Paolo Boccardelli, direttore Luiss Business School, Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte, Marco Bucci, sindaco di Genova, Massimo Coppola, sindaco di Sorrento, on. Massimiliano Capitanio (Lega), Commissione Trasporti e comunicazioni della Camera dei deputati, on. Davide Gariglio, Capogruppo PD della Commissione e la presidente della stessa Commissione, on. Raffaella Paita (Iv), moderati da Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni esterne e comunicazione di Inwit.

Le novità del governo per Industria 4.0, voucher, competenze

Il sottosegretario Liuzzi ha messo l’accento sulla spinta alla digitalizzazione impressa dalla pandemia di Covid-19, ricordando gli interventi contenuti nel Decreto legge Cura Italia dello scorso marzo e nel Decreto Semplificazioni (art. 38) di settembre. Ma la Liuzzi ha anche annunciato delle novità. Sul piano voucher, dopo lo sblocco delle agevolazioni per i cittadini con Isee sotto i 20mila euro, il governo prevede agevolazioni per imprese e cittadini fino a 50mila euro di Isee.

Sulle competenze digitali, il governo intende intervenire mettendo in bilancio per i prossimi anni investimenti per 24 miliardi euro destinati a Industria 4.0 includendo le spese in beni strumentali materiali e immateriali, quindi anche cloud, software e formazione specifica per dipendenti e imprese. È inoltre previsto lo strumento del credito di imposta per gli investimenti in Ricerca e sviluppo.

In particolare sul 5G, la Liuzzi ha sottolineato la necessità di agire con una campagna di informazione che rassicuri i cittadini sul tema delle emissioni elettromagnetiche e permetta alle imprese di conoscere i benefici e le applicazioni del 5G. Grazie al fondo Next Generation EU l’Italia potrà potenziare gli investimenti in connettività sia fissa che mobile. Il governo sta anche studiando una gestione dello spettro più flessibile tramite l’analisi degli attuali usi di frequenze per gli standard 2G e 3G.

Liuzzi: “Su vendor 5G e cybersicurezza arriverà un paper Ue”

Il sottosegretario del Mise ha concluso con un commento sul tema della cybersicurezza e dei vendor 5G. Senza nominare alcuna azienda, la Liuzzi ha detto che le attuali “riflessioni sui vendor 5G potrebbero rallentare lo sviluppo del 5G in Italia e in altre nazioni. L’Italia ha approvato leggi ben definite sulla cybersicurezza (da quella sul “Perimetro cibernetico” al rafforzamento del Golden power)”, ha proseguito la Liuzzi, “ma non possiamo sottovalutare gli impatti di un cambiamento di atteggiamento nei confronti di un certo vendor. Il governo italiano chiede una politica unitaria su scala Ue e credo che, al termine di questo semestre europeo in cui la Germania ha la presidenza del Consiglio dei ministri, avremo un paper Ue su 5G, vendor e sicurezza. Questa strategia comune darà maggiore possibilità di sviluppo al 5G sul territorio”.

Ferigo: “Una Legge Obiettivo per il 5G”

“Mentre la pandemia ci spinge verso il digitale e ci fa diventare sempre più consapevoli di quanto questo costituisca un insostituibile alleato per gestire la crisi cresce l’evidenza che il Paese non è ancora sufficientemente attrezzato per affrontare le sfide future”, ha affermato l’amministratore delegato di Inwit, Giovanni Ferigo. “Sotto questo aspetto, rappresenta senz’altro un’ottima notizia il fatto che il governo intenda includere nelle linee guida del Piano nazionale di ripresa e resilienza l’implementazione delle reti 5G come una delle priorità sulle quali concentrare gli investimenti del Next Generation Eu”.

Tuttavia per Ferigo esiste un problema di costruzione di nuovi impianti per creare l’infrastruttura su cui si svilupperà il 5G: basti pensare ai 500 comuni che hanno adottato un’ordinanza che ne vieta l’installazione. Per questo l’Ad di Inwit auspica un “intervento normativo di riduzione di tempi e semplificazione delle procedure nel rilascio delle autorizzazioni e di adeguamento dei limiti di emissione elettromagnetica”. Per il numero uno di Inwit “Servirebbe un intervento normativo risolutivo, una Legge Obiettivo per il 5G”.

“I vantaggi del 5G non saranno solo economici: riguarderanno il nostro stesso modo di vivere nelle città che sono ormai da diversi anni al centro di grandi cambiamenti demografici, urbani, ecologici, produttivi e sociali”, ha proseguito Ferigo. “Ma questa ‘rivoluzione’ sarà possibile solo se ci sarà una copertura capillare della rete mobile ultraveloce, non soltanto outdoor con le torri di telecomunicazioni, ma – grazie ai sistemi Das (Distributed antenna system) o alle small cell, anche all’interno di edifici, stazioni, ospedali, aeroporti, musei, aziende, università, centri commerciali e luoghi di aggregazione”.

La mission di Inwit è soddisfare l’aumento della domanda, come dimostra l’aggiornamento del Piano industriale 2021-2023, recentemente approvato dal Cda, che prevede un programma di investimenti per circa 600 milioni di euro indirizzati in particolare a creare circa 2.000 nuove towers, a sviluppare le micro-coperture indoor e outdoor con sistemi Das e small cell e alla realizzazione di backhauling in fibra ottica. “L’alleanza tra Comuni, istituzioni e operatori sarà indispensabile per realizzare il nuovo mondo connesso”, ha concluso Ferigo.

Paolo Boccardelli: un “Piano Marshall” della cultura digitale

“La pandemia ha portato senz’altro a un’enorme accelerazione della digitalizzazione ma c’è ancora molto da fare”, è intervenuto Paolo Boccardelli della Luiss Business School. “Il 70% del nuovo valore creato nell’economia nei prossimi anni verrà da piattaforme digitali: questo vuol dire che la pervasività del digitale aumenta ed è trasversale a tutti settori della società e dell’economia. L’Italia deve accelerare sulla banda ultra-larga e sul 5G passare dalle sperimentazioni al roll-out”.

L’importanza del 5G, ha continuato Boccardelli, sta nella capacità di rendere realtà la Internet of things, grazie a una connettività “sempre e ovunque”. Nel 2025 nel mondo sono previsti 70 miliardi di oggetti connessi che per l’80-90% scambieranno dati con una comunicazione M2M: saranno cioè dispositivi che parleranno con altri dispositivi, nelle fabbriche, nell’agricoltura, nelle infrastrutture, e così via. Il 5G è il vero abilitatore della Gigabit society, delle smart city e della mobilità intelligente, di Industria 4.0 e delle supply chain digitali resilienti e sostenibili, con opportunità per tutte le nostre imprese, anche le più piccole.

Ma resta il nodo delle digital skill: “Non basta conoscere le tecnologie digitali, ma occorre saperle usare”, ha evidenziato Boccardelli. “Solo le competenze digitali permettono di creare un ecosistema data-driven. È un cambio culturale che ancora non è avvenuto”. Per questo secondo Boccardelli servirebbe un “Piano Marshall” di consapevolezza della digitalizzazione per diffondere la cultura dellacybersecurity, dell’identità digitale e del valore dei dati e della formazione continua per lavorare in un mondo dove presto il 90% delle professioni esigerà competenze digitali.

Gay: il 5G per la competitività delle filiere industriali

“La caratteristica più disruptive del 5G non è tanto la velocità quanto l’abilitazione allo sviluppo di nuovi servizi per le imprese e il rafforzamento della connettività per territori ancora non connessi in Rete in modo adeguato”, ha sottolineato Marco Gay. “La mancanza di connettività scoraggia fortemente gli investimenti”.

Anche per il presidente di Confindustria Piemonte gran parte del lavoro sul 5G dovrà dirigersi verso la comunicazione e la formazione, per far conoscere le potenzialità di questa tecnologia e farle applicare nelle aziende e da tutti gli utenti della filiera produttiva, in gran parte Pmi. “Nella filiera tutte le imprese sono collegate ed è importante l’utilizzo dei dati e la semplificazione dei processi abilitata dal 5G. Questo è un fattore di competitività perché permette alle imprese di collaborare sui servizi a valore aggiunto”.

Per Gay la strategia sul 5G dovrebbe includere forme di credito di imposta per stimolare la domanda ma anche sostegno all’offerta con iniziative come quella di Cdp e della stessa Confindustria per aiutare la crescita delle startup che sviluppano prodotti e servizi innovativi.

5G, qualità della vita e servizi essenziali: la parola ai sindaci

Tra i Comuni che hanno collaborato con Inwit ci sono quelli di Genova e di Sorrento. Il sindaco del capoluogo ligure, Marco Bucci, ha sottolineato che il 5G è “il mezzo che, insieme ad altre tecnologie, permette di raggiungere il vero obiettivo di una città: offrire un’alta qualità di vita”. Nel caso di Genova la connettività evoluta è particolarmente importante per il monitoraggio delle infrastrutture critiche del territorio e per la sicurezza idrogeologica, ma 5G e sensori sono utilizzati in numerose altre applicazioni, come la mobilità intelligente e ecosostenibile. “Il messaggio legato al livello di vivibilità della città aiuta a comunicare al pubblico i benefici del 5G, ma le preoccupazioni delle persone sulla salute esistono e le aziende che si occupano di sviluppo del 5G dovrebbero dare mezzi alle amministrazioni perché possano fare formazione ai loro cittadini”, ha concluso Bucci.

Il sindaco di Sorrento Massimo Coppola ha a sua volta sottolineato il legame fondamentale tra tecnologia e sostenibilità ambientale: “Il nostro è un territorio ricco di vincoli paesaggistici e l’esigenza di soluzioni alternative è forte”. Ma la connettività è anche sinonimo di accesso ai servizi essenziali, ha proseguito Coppola: “La pandemia ha messo in evidenza le difficoltà di aziende e famiglie ad accedere a servizi che ora sono solo digitali, come smart working, collaboration, didattica a distanza e su un persistente divario in Italia tra Nord e Sud e tra città piccole e grandi”.

La Commissione trasporti della Camera: le Tlc tema “trasversale”

La Commissione trasporti e comunicazioni della Camera dei deputati da anni svolge un lavoro congiunto sul 5G, in cui i rappresentanti di maggioranza e opposizione hanno mostrato una forte propensione alla collaborazione, come hanno sottolineato sia l’on. Capitanio (Lega) sia l’on. Gariglio (PD). Dopo aver approvato all’unanimità l’Indagine conoscitiva sul 5G la Commissione ha indicato la necessità di avere un Indice Desi italiano per rendere le telecomunicazioni un tema trasversale, in grado di tracciare lo sviluppo del nostro paese sul digitale con obiettivi triennali.

Oltre alle risorse serve però il capitale umano: la digitalizzazione è “un modello mentale nuovo”. In un intervento video, la presidente della Commissione on. Raffaella Paita (Iv) ha indicato che nei prossimi mesi la Commissione trasporti della Camera cercherà di stimolare il dibattito normativo, perché le infrastrutture e il 5G richiedono delle “regole e forme di controllo”, e proseguirà il lavoro sui temi dell’infrastrutturazione come fondamento per la realizzazione di nuovi servizi per il territorio.

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