SCENARI

5G, via alla sfida green. Alle telco servirà una strategia “olistica”

Gli operatori chiamati all’ottimizzazione delle prestazioni di rete ma anche e soprattutto al taglio di consumi ed emissioni di CO2. Intelligenza artificiale, edge computing e sensori smart aiuteranno ad abbassare l’Opex. In un white paper Gsma-Zte l’analisi di rischi e opportunità

Pubblicato il 25 Nov 2020

Reti-Green

5G e Lte sono per le telco una sfida anche in termini di sostenibilità economica e ambientale. I costi legati alle nuove reti non sono infatti legati solo all’aggiornamento tecnologico ma al forte aumento dell’utilizzo di energia, che vanno di pari passo con l’esplosione del traffico dati. La stessa tecnologia, però, aiuta le telco a ridurre l’impatto ambientale delle loro reti, valorizzando gli investimenti in 5G e gli upgrade all’Lte. È quanto si legge nel white paper realizzato dalla Gsma (tramite Gsma Intelligence) con il supporto di Zte e intitolato”5G Energy Efficiencies, Green is the New Black”.

Secondo il libro bianco, l’effetto misto degli aggiornamenti Lte e 5G nelle economie emergenti e avanzate (guidate da Stati Uniti e Cina) farà sì che queste tecnologie rappresentino rispettivamente il 60% e il 20% della base di connessioni mobili globali entro il 2025. L’impatto sarà un continuo aumento del traffico dati mobile, stimato a 6,4 GB per utente al mese nel 2019 e che, secondo le stime crescerà di tre volte su base per utente nei prossimi cinque anni. Strumenti di automazione, sensori smart, intelligenza artificiale, edge computing e batterie più efficienti applicati all’accesso radio e alla pianificazione della rete in senso lato possono aiutare gli operatori a contenere i costi e partecipare all’obiettivo globale di riduzione delle emissioni inquinanti.

Il “paradosso” energetico del 5G

Le attività di rete tendono a rappresentare circa il 25% della base di costo dell’operatore, pari al 10% delle entrate. Oltre il 90% dei costi di rete viene speso per l’energia, costituita principalmente dal consumo di combustibili ed elettricità. La maggior parte di questa spesa alimenta la Ran, con data center e trasporto in fibra che rappresentano una quota minore.

Considerati i costi crescenti dello spettro, gli investimenti di capitale, le spese per la manutenzione e gli aggiornamenti continui della Ran, le misure di risparmio energetico applicate alla gestione delle reti non sono più un optional, si legge nel white paper. “Il 5G New Radio (NR) offre un significativo miglioramento dell’efficienza energetica per gigabyte rispetto alle precedenti generazioni mobili. Tuttavia, i nuovi casi d’uso 5G e l’adozione delle onde millimetriche (mmWave) richiederanno più siti e antenne. Ciò porta alla prospettiva di una rete più efficiente ma che potrebbe paradossalmente portare a emissioni più elevate senza un intervento attivo” con strategie e tecnologie per l’efficienza energetica.

La rete è un corpo unico

Secondo lo studio per ridurre in modo sostanziale il consumo di energia delle stazioni radio base di accesso, ogni parte della rete 5G deve essere trattata singolarmente. Strumenti efficaci includono l’applicazione di soluzioni più efficienti per le batterie, la riduzione del consumo energetico delle apparecchiature, l’implementazione di stati di riposo più intelligenti guidati dall’intelligenza artificiale e una pianificazione mirata della distribuzione della rete. Queste misure possono generare un risparmio energetico end-to-end e una riduzione dei consumi delle stazioni base di accesso radio e costruire una rete Tlc green.

Le soluzioni tecnologiche

Oltre a miglioramenti tecnici per ridurre la dispersione di energia che alimenta la rete, esiste una serie di misure per migliorare l’efficienza in modo olistico in tutta la rete. Ci sono ad esempio le innovazioni a livello di sito, come nuove soluzioni per le batterie agli ioni di litio e raffreddamento a liquido.

Anche le innovazioni nelle apparecchiature di rete e Ran svolgono una parte essenziale, grazie al software basato sull’intelligenza artificiale incentrato sulla massimizzazione degli stati “sleep” della rete per evitare il consumo di energia non necessario.

Ci sono inoltre misure e tecnologie per la pianificazione e ottimizzazione della rete, dalla migrazione delle reti legacy 2G e 3G all’Lte, all’impiego dell’intelligenza artificiale fino ai contratti di acquisto a lungo termine per rifornirsi di energia da fonti  rinnovabili.

Ancora, i sensori smart lungo la rete che raccolgono dati sui consumi sono un valido aiuto per le telco; l’edge computing riduce l’impatto dell’elaborazione dei dati. Molti vendor globali offrono soluzioni di questo tipo per la gestione della rete. La riduzione dei consumi energetici è rilevante: per esempio, con l’ottimizzazione guidata dall’AI, i risparmi vanno dal 5 al 15% sulla Ran.

Ma non basta la tecnologia: per gli operatori di rete la riduzione delle emissioni derivanti dalla loro attività dipende dall’integrazione delle tecnologie efficienti dal punto di vista energetico in una più ampia strategia “verde” che comprende tutti gli aspetti delle operazioni.

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