Oltre 277mila computer nel mondo, di cui 26.500 solo in Italia, sono a rischio blackout Internet. E’ una possibilità reale che potrebbe prendere forma il prossimo 9 luglio per chi è ancora infetto dal malware DnsChanger. L’allarme è stato lanciato dal DnsChanger Working Group (Dcwg), un gruppo di esperti di sicurezza informatica del settore pubblico, privato e accademico, che ha anche indicato una serie di strumenti che permettono di verificare se si è a rischio e, nel caso, risolvere il problema, mantenendo quindi il proprio accesso ad Internet.
L’attuale campagna di informazione nasce su indicazioni dirette dell’Fbi statunitense, che ha condotto una campagna specifica contro il malware Dns Changer ed i suoi ideatori. Se questi ultimi sono stati arrestati alla fine del 2011, il problema rimane per chi è stato infettato da questo malware e non ha preso ancora le adeguate contromisure. Sono circa 275mila i pc ancora a rischio nel mondo: l’Italia è al secondo posto in questa speciale classifica con quasi 26.500 macchine ancora infette da DnsChanger.
Quando l’Fbi ha identificato i server Dns maligni, li ha sostituiti con server legittimi, con l’obiettivo specifico di garantire continuità di accesso Internet a chi era stato infettato dal malware. Questi nuovi server dovevano inizialmente restare online fino all’8 marzo: la loro vita è stata poi prolungata fino al 9 luglio, ed attualmente non è previsto alcun prolungamento della loro validità. Il che significa che chi è ancora infetto dal malware DnsChanger potrebbe trovarsi di colpo tagliato fuori da Internet.
Si può scoprire se il proprio pc è infettato collegandosi al sito DnsNSChanger Working Group dove ci sono anche strumenti per risolvere il problema.