Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, interviene al fianco del premier Mario Monti nella polemica scoppiata dopo le dichiarazioni del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che alla festa della Cgil di Serravalle Pistoiese, ha definito la spending review a rischio di “macelleria sociale”. In un’intervista rilasciata a Repubblica Bernabè dice che “La Confindustria deve interagire con il governo con l’autorevolezza del suo contributo tecnico e non con battute. Quei termini possono essere legittimamente usati dai sindacati ma non dalla Confindustria. E comunque anche nell’esercizio della critica bisogna salvaguardare l’autorevolezza dell’istituzione confindustriale”.
In effetti Squinzi aveva definito “una boiata” anche la riforma del lavoro del ministro Fornero. Anche lì era fuori registro? “Mi sembra di sì – risponde Bernabè – la riforma del lavoro approvata dal parlamento è comunque un passo avanti nella giusta direzione, anche se ci sono aspetti che potranno essere migliorati con il tempo”. Anche Scaroni, Tronchetti Provera, Meomartini e Montezemolo hanno cercato di correggere le parole di Squinzi. C’è malumore fra gli industriali a poche settimane dalla sua elezione? “Il governo Monti ha restituito autorevolezza all’Italia in un momento di grave difficoltà – aggiunge Bernabè – I mercati sono preoccupati non tanto per quello che Monti sta facendo, ma della possibilità che dopo Monti si torni alla situazione di prima”.