L'ANNUNCIO

iPhone e obsolescenza programmata: class action europea contro Apple

Per l’Italia in campo Altroconsumo che insieme ai partner di Euroconsumers si prepara ad un’azione legale per il risarcimento dei consumatori. Tarantino: “Le misure intraprese fino ad ora dall’azienda non sono sufficienti”

Pubblicato il 02 Dic 2020

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Una class action coordinata a livello europeo per consentire agli utenti Apple di ottenere risarcimenti riguardo agli iPhone la cui obsolescenza è stata programmata. La annuncia l’associazione Altronconsumo che insieme con i partner di Euroconsumers, “è pronta a procedere con una class action nei confronti di Apple per chiedere un giusto risarcimento per i consumatori italiani che hanno subito nel corso degli anni le pratiche scorrette dall’azienda californiana, riconosciute anche dalle autorità italiane”.

Nel ricordare che dal 2014 sono stati  raccolti i casi dei consumatori che lamentavano problemi di performance dei propri iPhone in seguito ad aggiornamenti del software e le segnalazioni inviate all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che hanno portato alla sanzione da 10 milioni euro per pratiche commerciali scorrette e aggressive, Altroconsumo si prepara dunque per l’azione legale sull’onda di quanto fatto negli Usa dove attraverso una class action i consumatori sono riusciti a ottenere 500 milioni di dollari dalla big tech californiana che recentemente ha accettato di pagare 113 milioni per chiudere le cause in corso in 33 Stati americani.

“Abbiamo deciso di intraprendere una class action per le pratiche scorrette e aggressive di Apple per chiedere un risarcimento adeguato per tutti quei clienti che sono stati ingannati per troppo tempo. Le azioni che l’azienda ha intrapreso fino ad ora non sono sicuramente sufficienti”, sottolinea Ivo Tarantino, Responsabile Relazione Esterne di Altroconsumo. I consumatori di Belgio, Italia, Spagna e Portogallo “meritano di essere trattati con lo stesso rispetto di quelli americani”, evidenzia Altronconsumo sottolineando che Euroconsumers annuncia oggi una class action coordinata contro Apple per le pratiche di obsolescenza precoce chiedendo un risarcimento minimo di 60 euro per consumatore. Belgio e Spagna hanno già avviato le proprie class action mentre Italia e Portogallo si aggiungeranno a breve.

Altroconsumo ha anche avviato un’indagine per misurare “l’indice di riparabilità” – possibilità di riparazione senza l’intervento di un tecnico – analizzando dieci smartphone e quattro tablet. Quasi tutti i device analizzati non sono progettati per essere facilmente riparabili, puntualizza l’associazione. Alla difficoltà nella riparazione si aggiunge inoltre il problema dei pezzi di ricambio, spesso introvabili. “Tutto questo spinge inevitabilmente i consumatori a cambiare con più frequenza il proprio smartphone/tablet andando ad impattare fortemente sia sul proprio portafoglio che sull’ambiente, incrementando il cosiddetto E-waste (rifiuti tecnologici)”.

Altroconsumo ha lanciato a fine 2019 il progetto Prompt mettendo a disposizione una piattaforma online dove è possibile segnalare telefoni, tablet e altri apparecchi elettronici che hanno smesso di funzionare troppo presto. Obiettivo dell’iniziativa è rappresentare le dimensioni del fenomeno e sensibilizzare le aziende verso politiche più corrette e sostenibili. Ad oggi sono oltre 700 le segnalazioni dei consumatori italiani, di queste, il 50% riguardano gli smartphone.

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