Outlook al rialzo per le reti a banda ultralarga (Ftth/b) in Europa. Stando alle stime elaborate da Idate con il Market Intelligence Committee dell’Ftth Council Europe nel 2026 le abitazioni cablate raggiungeranno quota 202 milioni contro i 26,2 del 2012. “Si prevede che alcuni paesi registreranno una crescita eccezionale, come Germania (+ 730%), Regno Unito (+ 548%) e Italia (+ 218%)”, si legge nel report che ha preso in esame 39 Paesi e ha elaborato un’indagine accurata sui principali 15 dell’Europa.
Il documento illustra come l’Italia si classifichi al terzo posto (su 28 stati) nel ranking europeo di copertura Ftth/B. In particolare, con 3,8 milioni di unità immobiliari cablate nel corso del 2020 in Ftth/B, il nostro Paese è al secondo posto come tasso di crescita annuale dopo la Francia (+4.7 milioni) e davanti alla Germania (+1.9 milioni) e al Regno Unito (+1.8 milioni). Il contributo alla crescita 2019-2020 è ascrivibile per circa l’80% a Open Fiber, che con circa 10 milioni di unità immobiliari abilitate ai servizi Ultra Broadband si conferma come di gran lunga il principale operatore italiano di reti in fibra ottica.
“Open Fiber è il terzo operatore Ftth europeo proprio dopo l’incumbent spagnolo, Telefonica, e quello francese, Orange, e il primo tra gli operatori wholesale only, un modello di business che l’Unione Europea ha scelto di evidenziare per la sua capacità di favorire gli investimenti nel Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche”, commenta Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber.
Il 5G spinge le reti in fibra
“Il Covid-19 può spiegare in parte questa crescita massiccia in quanto ha portato a un maggiore traffico di dati e nuove richieste di banda larga con le persone che rimangono a casa, il che a sua volta ha fatto aumentare la domanda di fibra. Ma è da considerarsi come un acceleratore che ha amplificato tendenze preesistenti”, si legge nel report. Fra i fattori che influenzano positivamente l’adozione dell’Ftth ci sono i piani di “spegnimento” del rame; l’aumento degli accordi di condivisione della rete Ftth; il forte impegno dei governi e delle autorità locali per l’Ftth; gli annunci di lancio del 5G che comportano più implementazioni in fibra.
La migrazione dal rame alla fibra
L’Ftth Europe ha aggiornato anche i dati sullo spegnimento del rame in uno studio a cura di Wik. Il nuovo studio si basa sui risultati della relazione dello scorso anno con questionari aggiuntivi e interviste ed evidenzia ulteriormente i vantaggi dello spegnimento del rame per l’ambiente, la società, i consumatori, gli investitori e gli operatori, nonché le possibili implicazioni per i responsabili politici e le autorità di regolamentazione e richiama l’attenzione sulle sfide e le potenziali soluzioni che faciliteranno la transizione verso le infrastrutture in fibra Europa.
Il ritmo di spegnimento del rame risulta lento in Spagna e Portogallo. Paesi come Germania e Polonia non hanno ancora annunciato un piano concreto, tuttavia il completamento dello switch-off Pstn in Germania probabilmente faciliterà la migrazione quando la fibra sarà diffusa.
“La chiusura delle reti legacy e la transizione alla fibra hanno il potenziale per portare un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e per servire da abilitatore della trasformazione digitale verso un’economia sostenibile – aggiunge il presidente dell’Ftth Council Europe Eric Festraets-. La fibra è l’unica infrastruttura di rete a prova di futuro, robusta e rispettosa dell’ambiente che consentirà alle nuove generazioni di tecnologie e servizi innovativi per gli anni a venire”.