L'APPELLO

Nokia Siemens Networks, Salvini: “Intervenga la Ue”

L’europarlamentare della Lega Nord chiede l’intervento della Commissione europea per scongiurare i licenziamenti annunciati dall’azienda: “Bruxelles sostenga l’industra contro il rischio delocalizzazione”

Pubblicato il 10 Lug 2012

matteo-salvini-lega-120710121558

Un intervento dell’Unione europea per scongiurare i licenziamenti annunciati da Nokia Siemens Networks. Lo chiede Matteo Salvini, europarlamentare della Lega Nord. “La multinazionale Nokia Siemens Networks ha recentemente annunciato che taglierà fino a 10 mila dipendenti entro il 2013 e sposterà la produzione in Asia, dove i costi del lavoro sono inferiori – ricorda Salvini – Si tratta di una scelta di tipo economico che graverà su quasi 500 famiglie del nostro Paese e della Lombardia in particolare. Ancora una volta chi ha pagato e sta pagando per la Grecia e gli italici sprechi continuerà a pagare questa volta con il proprio posto di lavoro. E’ la solita logica dei poteri forti”.

“Ho chiesto – dice – alla Commissione di intervenire su quello che è divenuto un problema di dimensione europea: l’ondata dei licenziamenti Nokia sta infatti interessando altri Stati Membri, tra cui Ungheria, Germania e Finlandia. Credo che l’Ue debba farsi promotrice di strumenti atti a sostenere l’industria europea ed evitare la continue delocalizzazioni di unità produttive”.

Salvini ha presentato oggi alla Commissione europea un’interrogazione urgente sul caso Nsn. Ieri la Uilm, al termine dell’incontro con il management della Nokia Siemens Networks presso la sede degli imprenditori lombardi a Milano, ha chiesto all’azienda di trovare una strade alternative ai licenziamenti in vista del prossimo incontro azienda-sindacati previsto per il 16 luglio.

La società ha confermato il licenziamento di 445 dipendenti e di circa un centinaio di dirigenti su 1.108 lavoratori impiegati sul territorio nazionale.

“Hanno incontrato il ministro senza informarci – si è lamentato Enrico Azzaro, coordinatore di settore per la Uilm – alla faccia del rispetto delle relazioni sindacali e non hanno mosso un dito per salvare un solo posto di lavoro. Un atteggiamento inqualificabile. Ci rivedremo la settimana prossima, ma la strada è in salita”, ha concluso.

La scorsa settimana l’azienda ha confermato la chiusura delle sedi di Catania e Palermo (32 esuberi) e la riduzione del personale delle altre con 367 tagli a Milano, 40 a Roma e 6 a Napoli.

Il piano originario di ristrutturazione riguardava 580 dipendenti in Italia, pari al 53% del personale. Visto che i licenziamenti riguardano 445 dipendneti, ciò significa che nel frattempo 135 addetti hanno aderito al piano di esodo incentivato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati