Uber snellisce il suo business con la vendita della divisione per il ride hailing basato sui taxi volanti, Uber Elevate. L’acquirente è la startup californiana Joby Aviation, che sta sviluppando velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale, come gli elicotteri. Nei giorni scorsi Uber aveva rinunciato anche allo sviluppo di tecnologie per le auto autonome.
Joby intende usare la app di Uber per fornire il servizio di “chiamata” per i taxi volanti non appena potrà mettere in operazione i suoi velivoli (il lancio commerciale è al momento previsto per il 2023). I termini finanziari della transazione non sono stati resi noti; il closing è previsto per il primo trimestre 2021.
Una rinuncia “parziale”
Più che di una “resa” per Uber l’operazione sembra configurarsi come una scelta strategica: il ceo Dara Khosrowshahi potrebbe preferire occuparsi di taxi volanti non direttamente ma tramite startup in cui infonde capitali. Come si legge nella nota per i media, infatti, Uber ha acconsentito, come parte dell’accordo, di investire 75 milioni di dollari in Joby Aviation. Già a inizio anno l’azienda del ride hailing aveva investito 50 milioni di dollari in Joby partecipando al suo round di finanziamento di serie C.
In tutto Joby Aviation ha ottenuto finanziamenti per 820 milioni di dollari.
La strategia sul driverless
La stessa strategia è stata seguita con la vendita di Advanced Technologies Group – l’attività di Uber nel driverless – ad Aurora, startup della guida autonoma. La vendita – che avverrà sotto forma di transazione azionaria – comporta per Uber l’investimento di oltre 400 milioni di dollari in Aurora; Khosrowshahi entrerà inoltre nel consiglio di amministrazione della startup.
Al termine dell’operazione Uber deterrà una partecipazione del 26% nella società, come confermato dal ceo di Aurora, Chris Urmson. Aurora continuerà a dare priorità allo sviluppo di soluzioni driverless per l’autotrasporto, ma studierà anche come portare l’innovazione sui veicoli più “leggeri”.
Uber non avrà diritti esclusivi sulla tecnologia di Aurora, ma le due società avranno una “relazione preferita”, ha detto Urmson.
“Aurora saprà esattamente che cosa costruire, quali sono i percorsi e quali le competenze che il conducente dovrà imparare per conquistare la più ampia porzione di mercato. In poche parole: come costruire questa tecnologica nel modo più semplice”, ha affermato il ceo di Uber Khosrowshahi intervistato da Cnbc.
Uber taglia sui costi
Senza i business legati ad Advanced Technologies Group e Uber Elevate l‘azienda del ride-hailing in costante debito d’ossigeno potrà risparmiare centinaia di milioni di dollari che avrebbe dovuto investire per lo sviluppo del servizio taxi urbano aereo e di quello basato su veicoli senza conducente. Uber potrà inoltre concentrarsi sulla nuova area di attività assurta a priorità strategica, il food delivery.
Dal canto suo Joby Aviation, fondata e guidata dal Ceo JoeBen Bevirt, potrà integrare le sue operazioni con la app di Uber e offrire ai clienti un’esperienza unica che abbina il viaggio aereo e quello su strada sempre in modalità ride-hailing.
Si tratta di un’attività ancora tutta da perfezionare: Joby ha costruito e sta testando ora il suo velivolo elettrico capace di trasportare quattro passeggeri e un pilota a velocità tra 150 e 200 miglia orarie. La società conduce regolarmente le prove di volo ma il suo taxi volanti non ha ancora l’ok del regolatore Faa. Inoltre, non è ancora stato definito il prezzo della corsa (per ora è solo definito “accessibile”): sarà decisivo per un “decollo” commerciale dell’attività.