IL CASO

Gdpr e antitrust, le “mini” multe ai colossi del web

Twitter è la prima tech company Usa ad essere multata dal Garante Privacy irlandese con 450mila euro per violazione del regolamento europeo. In Cina Alibaba, Tencent e Shenzhen Hive Box dovranno pagare complessivamente 189mila euro per non aver rispettato le norme sulla concorrenza

Pubblicato il 16 Dic 2020

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A due anni dall’entrata in vigore del Gdpr, il Garante Privacy irlandese ha irrogato la prima multa per violazione delle norme europee sulla protezione dei dati a una tech company Usa. Destinataria della sanzione è Twitter a cui è stata comminata una multa da 450mila euro per non aver comunicato nei tempi previsti dal regolamento un data breach risalente al 2018.

L’indagine dell’Autorità irlandese, che è il principale supervisore della privacy in Ue – lì hanno sede la maggior parte delle multinazionali – è iniziata nel 2019 dopo la comunicazione da parte del social di un bug che ha colpito l’app per Android. Twitter, stando all’inchiesta, ha comunicato in ritardo il problema e senza adeguata documentazione a supporto.

Il tutto in violazione degli articoli 33 e 35 del Gdpr che stabiliscono, rispettivamente, che i data breach siano notificate alle autorità di controllo competenti entro massimo 72 ore dal momento in cui se ne viene a conoscenza e che, a corredo della notifica, siano presentati documenti sulla tipologia di info coinvolte e le modalità con cui l’azienda ha reagito al problema.

Guai anche per le big tech cinesi

Prime multe ai giganti di internet in Cina per violazione delle regole antitrust. L’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato cinese ha inflitto multe da 500 mila yuan (62.953 euro) al colosso dell’e-commerce Alibaba, al gruppo China Literature sostenuto dal gigante di internet TenCent e al gruppo di Shenzhen Hive Box per “mancata dichiarazione di attuazione illegale della concentrazione di imprese”, dopo una revisione degli accordi da parte dell’ente del governo cinese. Alibaba è stata multata per l’accordo con Intime Retail, mentre a China Literature e’ stata inflitta una multa per l’acquisizione del gruppo New Classics Media. Hive Box, sostenuta anche da S.F. Holdings, invece, è stata punita per l’acquisizione di China Post Smart Logistics.

In totale, le multe inflitte ammontano a 1,5 milioni di yuan (188.865 euro). “L’industria di internet non è al di fuori della supervisione della legge anti-trust”, è stato l’avvertimento dell’ente governativo cinese, che anzi “verrà rafforzata”. Il mese scorso, le autorità cinesi hanno emesso nuove regole per la supervisione sui giganti di internet per prevenire comportamenti monopolistici, nella prima mossa di questo tipo da parte degli enti di regolamentazione finanziaria di Pechino. Dopo la diffusione della notizia, i titoli Alibaba e TenCent hanno registrato perdite alla Borsa di Hong Kong: nella seduta pomeridiana, il titolo del colosso dell’e-commerce fondato da Jack Ma cede oltre il 3% (-3,1%) mentre TenCent perde il 2,72%.

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