Un sistema “aperto”, dove viaggeranno libri editi anche da concorrenti, per offrire i contenuti “al maggior numero di persone e nel modo più innovativo possibile”, guardando all’esempio americano. Così Maurizio Costa, vice presidente e amministratore delegato del gruppo Mondadori, spiega al Corriere della Sera i tratti distintivi dell’accordo siglato con la piattaforma di libri elettronici Kobo.
Costa guarda agli Stati Uniti, dove un libro su 4 è in versione digitale. “Gli e-book possono essere un modo per allargare il mercato anche in Italia – spiega – Internet ha cambiato il nostro modo di essere sociali e, in questo contesto, il lettore è sempre più protagonista”.
Il libro digitale, grazie al particolare supporto, permette proprio la condivisione di quello che si legge. “Mondadori con Kobo Touch non vuole presentarsi come anti-iPad o anti-Kindle, ma proporre qualcosa di diverso, in particolare permettendo all’utente di scaricare libri digitali in qualsiasi formato e di qualsiasi editore”.
Per la politica dei prezzi Costa spiega che Mondadori seguirà l’esempio di iTunes: “Vogliamo pubblicare a un prezzo economico. Apple ha fatto capire che un prezzo equo, in qualche caso basso, può essere la migliore difesa contro la pirateria indiscriminata”.